Cronaca

La Lega continua “a tirare la corda” per le regionali

Se in Puglia nel centrosinistra a tirare la corda sul nome da candidare a governatore è il partito di Matteo Renzi, insieme ad “Azione” di Carlo Calenda ed a “Più Europa” di Benedetto Della Vedova,  nel centrodestra a tenere ancora alta la tensione per l’ufficializzazione del candidato presidente è il partito di Matteo Salvini, che ancora non da l’ok all’intesa di massima raggiunta lo scorso dicembre a Roma, prima della presentazione dei candidati a governatore alle recenti regionali della Calabria e dell’Emilia-Romagna. Infatti, è già dallo scorso dicembre che la leader di “Fratelli d’Italia”, Giorgia Meloni, ha reso noto che in Puglia e nelle Marche i nomi dei candidati che devono guidare la coalizione di centrodestra alle prossime regionali spetterebbe indicarli al suo partito, in virtù di un accordo nazionale stipulato con Salvini ed il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in occasione dell’intesa effettuata in concomitanza degli accordi presi per le regionali calabresi ed emiliano-romagnole dello scorso 26 gennaio. Ed i nomi di Fdi per la Puglia e le Marche – come è noto – sono rispettivamente Raffaele Fitto e Francesco Acquaroli. Ma sta di fatto che  il “patto” in base al quale Meloni rivendica la designazione al proprio partito dei candidati governatori in Puglia e nelle Marche non è stato, però, mai ufficializzato congiuntamente dai leader rappresentativi delle tre tradizionali forze del centrodestra, che invece si erano limitate ad annunciarlo, ma non a formalizzarlo in via definitiva, avendo preferito attendere l’esito delle scorse regionali di fine gennaio. Ma neppure quest’ultimo è servito a schiarire le idee all’elettorato pugliese di centrodestra, tanto che finora il nome del candidato che dovrà capeggiare la coalizione non è stato ancora presentato in via ufficiale e quello ufficioso, cioè Fitto, per giunta continua a dichiarare stranamente di non essere della partita, né di inseguire la candidatura a governatore. Allora, secondo qualche addetto ai lavori della politica, qualcosa non quadra nel centrodestra pugliese e nazionale per le regionali della prossima primavera. Infatti, una delle contraddizioni più evidenti del centrodestra si riscontra proprio in Puglia, dove si registrano, da un lato, le dichiarazioni della leader di Fdi, Meloni, che rivendica la candidatura di Fitto in virtù di un “patto” a suo tempo stipulato con Salvini e Berlusconi e, dall’altro, che il candidato governatore scelto da Fdi si mostra disinteressato alla designazione. Anzi, da ciò che ha dichiarato finora sembrerebbe addirittura di capire che non sarebbe neppure interessato a detta candidatura. Per cui verrebbe quasi da chiedersi: “Ma la candidatura di Fitto l’ha forse decisa Meloni a sua insaputa o quantomeno gli è stata chiesta la disponibilità e lui l’ha data pur non avendone interesse?” E la risposta a tale interrogativo non è certamente irrilevante ai fini di quanto sta accadendo all’interno del centrodestra, considerato che la Lega di Salvini proprio sulla scelta della candidatura a governatore in Puglia un giorno tesse l’unità della coalizione, ma poi subito dopo, al pari della mitica Penelope, di notte la disfa con la messa in discussione di quanto rivendicato da circa due mesi dalla Meloni. Ed in tale direzione va anche l’ultimo comunicato del segretario pugliese della Lega, l’on. aquilano Luigi  D’Eramo, che di recente ha dichiarato: “Sono certo che presto il tavolo nazionale del centrodestra troverà i migliori candidati e la migliore armonia di coalizione per affrontare e vincere le prossime elezioni regionali di maggio in tutta Italia”. E, proseguendo, con riferimenti più specifici ha affermato: “In Puglia come in Campania, Toscana e Marche si è al lavoro per fare la migliore sintesi nel rispetto degli equilibri e delle capacità nazionali e locali”. Però, poi, ha ricordato senza mezzi termini D’Eramo: “La Lega al Sud è la vera novità di questa tornata elettorale e forte di un consenso molto ampio maturato già alle ultime europee, con la punta più alta proprio in Puglia 25,6%, è pronta per portare il modello di buon governo nel Mezzogiorno d’Italia e in Puglia”. Che vuol dire? L’interrogativo è retorico, perché appare chiaro che con queste ultime parole la Lega verosimilmente rivendica la guida della coalizione proprio in Puglia, dove ha ottenuto il suo miglior risultato nel meridione d’Italia alle europee dello scorso anno, risultando il maggior partito pugliese del centrodestra. Ma ancora una volta la richiesta leghista non è esplicita e D’Eramo – come suole dirsi – ha gettato la pietra nascondendo la mano. Infatti, continuando, ha poi dichiarato: “L’Unità del centrodestra è il valore assoluto e non discutibile per vincere la sfida in queste quattro regioni amministrate dalla sinistra ed, in particolare, in Puglia la nostra coalizione viene da tre sconfitte di fila causate proprio dalla spaccatura nel centrodestra, che si presentò diviso in campagna
elettorale, consentendo la vittoria alla sinistra”. Ed ancora D’Eramo: “In Puglia dobbiamo recuperare il civismo di centrodestra che non condivise quelle divisioni e fece altre scelte. È il momento dunque della responsabilità ed è il momento di evitare dichiarazioni quotidiane che creino contrapposizioni, personalizzazioni o imposizioni tra alleati”. Giunge poi l’affondo finale del segretario pugliese del partito di Salvini che evidenzia: “La Lega è già in campagna elettorale contro la sinistra di Emiliano con una mobilitazione continua su tutto il territorio regionale e che vedrà proprio questo fine settimana quattro importanti manifestazioni a Modugno, Foggia, Martina Franca e Altamura con l’ex ministro della famiglia Lorenzo Fontana e il segretario nazionale dei giovani Luca Toccalini. Siamo al lavoro per il completamento del programma di governo concreto, chiaro e rivoluzionario da sottoporre agli alleati e agli elettori e entro metà mese avremo terminato la raccolta delle disponibilità per la composizione delle liste nelle sei province, per le quali già oggi sono pervenute richieste quasi doppie rispetto al numero dei candidati da mettere in campo”. Ma è la conclusione del ragionamento di D’Eramo a non lasciare dubbi su quello che è il vero obiettivo leghista per le prossime regionali pugliesi. Infatti, conclude il segretario del Carroccio salviniano: “Questa riteniamo sia l’unica strada per battere il centrosinistra e dare una nuova opportunità di cambiamento e sviluppo alla Puglia”. Come dire che la Lega, oltre ad essere la novità politica vera, anche per “numeri”, per “presenza” ed “operatività” contro il governatore uscente di centrosinistra, è l’unica forza che può condurre a vittoria il centrodestra in questa regione. Insomma, il “nodo” di chi deve indicare il nome del candidato governatore è tutt’altro che sciolto nel centrodestra pugliese. Altro che… Meloni: “E’ Fitto!” e basta. Al più potrebbe verosimilmente essere “anche Fitto”. Sempre che quest’ultimo voglia essere davvero candidato governatore contro Emiliano alle prossime regionali.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 6 Febbraio 2020

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