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La Lega “guadagna” consiglieri in consiglio e punta a contendere a Fi il secondo posto nella coalizione

Ma il centrodestra, solo con un candidato presidente autorevole, potrebbe mettere in discussione la guida della Regione al centrosinistra

La civica di centrodestra “La Puglia domani”, che alle regionali del 2020 aveva fatto eleggere nell’Aula barese di via Gentile 4 consiglieri, non ha più alcun rappresentate nell’Assemblea pugliese. Infatti, dopo aver perso subito dopo le elezioni due rappresentati, Tammacco e Dell’Erba, il gruppo consigliare di Lpd fino a qualche tempo fa era ancora presente in Consiglio regionale con il salentino Paolo Pagliaro ed il tarantino Antonio Scalera. Ora, però, alla vigilia del rinnovo del Consiglio regionale anche questi ultimi due esponenti si sono accasati per l’eventuale riconferma rispettivamente in Fratelli d’Italia il primo e da ultimo il secondo nella Lega, rimanendo così comunque nell’orbita del centrodestra. In precedenza il molfettese Tammacco, eletto nella circoscrizione elettorale di Bari con oltre 12mila preferenze, era passato quasi subito in maggioranza a sostegno del governatore Michele Emiliano, mentre il foggiano Dell’Erba si era spostato nel gruppo Misto, per poi aderire a Forza Italia. Quindi, il partito pugliese di Matteo Salvini, che alle regionali del 2020, con il 9,5% dei consensi, aveva ottenuto quattro rappresentati nell’Aula di via Gentile, ora si è addirittura rafforzato in Consiglio regionale poiché, con la recente adesione di Scalera, il gruppo del Carroccio, che qualche anno fa aveva già registrato l’adesione di Napoleone Cera in uscita da Forza Italia, conta ben sei presenze. Perciò la Lega nel Consiglio regionale della Puglia, sia pur catturando esponenti provenienti sempre dall’area di centrodestra, come Cera e Scalera, è cresciuta risetto al 2020. Resta da verificare, però, se a tale aumento di seggi corrisponderà affettivamente anche un incremento di consensi nelle urne alle prossime regionali. Di certo il partito pugliese di Salvini, che alle amministrative dello scorso anno a Bari, pur avendo a candidato sindaco il leghista Fabio Romito, non si è presentato in coalizione neppure con il proprio simbolo, alle prossime regionali potrebbe essere presente nella coalizione di centrodestra con una squadra agguerrita di candidati in tutte e sei le circoscrizioni elettorali della Puglia, per tentare di contendere al partito di Antonio Tajani il secondo miglior risultato nella coalizione di centrodestra, atteso che – stante anche ai sondaggi nazionali – il primo sarà sicuramente quello del partito della premier Giorgia Meloni. Pertanto, se il centrodestra pugliese trovasse la quadra introno ad un nome autorevole e conosciuto da candidare a governatore, con il partito di “Fratelli d’Italia” in forte ascesa nei sondaggi rispetto alle regionali del 2020 e Forza Italia e Lega in forte competizione tra loro, per accaparrarsi il secondo posto in classifica nella coalizione, la partita per i prossimi cinque anni di governo della Puglia potrebbe essere tutt’altro che in discesa per il centrosinistra. Soprattutto se il partito di Giuseppe Conte, il M5S, fosse costretto a presentarsi con un proprio candidato presidente, qualora il Pd pugliese continuasse a negargli il diritto a rivendicare l’unico spazio che gli consentirebbe di non perdere consensi, in caso di alleanza larga all’interno del centrosinistra. Ovvero quello di pretendere il rinnovamento con un’alternanza alla guida della coalizione stessa. La sola ipotesi, quest’ultima, che verosimilmente metterebbe i pentastellati pugliesi al riparo dal salasso di consensi che potrebbe provocargli un’alleanza ancora a guida dem della coalizione nella nostra regione. Infatti, se non accadesse ciò e, quindi, il M5S per ragioni di sopravvivenza politica a due cifre si presentasse nuovamente con un proprio candidato governatore, allora un centrodestra coeso e con un candidato presidente autorevole potrebbe sicuramente dare filo da torcere non poco al centrosinistra di Emiliano che, dopo vent’anni di guida a trazione barese della coalizione, di certo potrebbe non essere affatto entusiasta al suo interno se, dopo i dieci anni di  Nichi Vendola prima ed i successivi dieci di Emiliano, fosse ancora un barese a capeggiare la coalizione di centrosinistra. Un barese, per giunta, protesi diretta del governatore uscente. Ma su queste incertezze si giocherà verosimilmente l’esito delle prossime regionali in Puglia, oltre che il futuro di una Regione che ormai primeggia per gli scandali giudiziari e per i “danni” alle Casse pubbliche senza colpevoli.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 14 Giugno 2025

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