La leggenda del dentista
Oggi dovrebbe avere settantasette anni. Il condizionale è d’obbligo poiché è sempre difficile avere notizie della Corea del Nord. Il signor Pak Doo-ik è l’uomo che esattamente 53 anni fa gettò l’Italia calcistica nel fango. Erano le 21:12 del 19 luglio 1966 quando avveniva il patatrac. All’Ayresome Park di Midelsbrough era in corso l’ultima partita del quarto girone eliminatorio del Campionato mondiale di Calcio, quell’anno ospitato dall’Inghilterra. Di fronte erano Italia e Corea del Nord, entrambe in precaria condizione di classifica. Chi perdeva era fuori. Ma i favori dei pronostici erano interamente a nostro favore. Eppure quella sera, vuoi che gli azzurri non brillassero, vuoi che Li Chan Myung, il portiere coreano, si rivelasse un fenomeno, il risultato non si schiodava dallo zero a zero. Si arrivava così a tre minuti dal termine del primo tempo quando favorito da un rimpallo lo sconosciutissimo Pak Doo-ik infilava Albertosi con un diagonale imprendibile. Nel secondo tempo l’Italia non si svegliava e tra la sorpresa generale i coreani potevano accedere ai quarti di finale al posto nostro e in compagnia dell’URSS. Azzurri accolti a pomodori al rientro in Patria e un Carneade del calcio mondiale che entra nella storia. Allo scopo di denigrare Edmondo Fabbri, il commissario tecnico della nazionale, ritenuto il massimo responsabile della clamorosa eliminazione, la stampa si scatenò con frecciate velenose : ‘Cacciati da dilettanti’ (nel doppio senso si alludeva al fatto che i nord coreani erano tutti dopolavoristi), ‘Vergogna’. ‘Marchio indelebile’… Il titolo più feroce suonava così : ‘Sconfitti da un dentista’… Attraverso non si sa quali canali un giornalista era venuto a sapere che Pak Doo-Ik in patria esercitava la professione di odontoiatra. Il realtà l’allora caporale dell’esercito nord coreano aveva sì conseguito la qualifica di odontoiatra, ma senza aver mai esercitato tale attività. Promosso Sergente dopo la storica impresa (ai quarti di finale la Corea del Nord mise seriamente in difficoltà il Portogallo pur uscendo battuta dall’incontro), Pak Doo-Ik lasciò l’esercito e si dedicò all’insegnamento dell’educazione fisica. Dieci anni l’ex calciatore conobbe un rilancio di notorietà guidando la nazionale di calcio del proprio paese alle olimpiadi di Montreal. E nel 2008, in occasione delle Olimpiadi di Pechino, Pak Doo-ik fu tedoforo durante il transito della fiaccola olimpica nella Corea del Nord. In precedenza, nel 2002, aveva preso parte ad un film documentario, ‘The Game of Their Lives’, diretto da Daniel Gordon e prodotto da Nicholas Bonner, sulla storia dei sette membri superstiti della squadra nazionale di calcio della Corea del Nord che partecipò ai Mondiali del 1966.
Italo Interesse
Pubblicato il 19 Luglio 2019