La lingua matrigna rende analfabeti
Agota Kristof è stata una scrittrice ungherese, naturalizzata svizzera, scomparsa di recente. Pur non essendo mai riuscita a padroneggiare pienamente la lingua francese, che dovette adottare una volta espatriata, fu con essa che raggiunse il successo. Emblematico di questa originale forma di odio-amore è il titolo assegnato al suo racconto autobiografico : ‘L’analfabeta’. A questo rapporto sofferto tra lingua madre perduta e lingua ‘matrigna’ acquisita la Compagnia Del Sole ha dedicato uno spettacolo andato in scena al Piccolo Teatro di Bari Eugenio D’Attoma. In ‘Lingua matrigna’ (regia di Marinella Anaclerio) Patrizia Labianca è una Kristof senza età e inizialmente scalza ; calzerà scarpe quando il racconto sarà arrivato al momento della fuga. Immersa in un impalpabile angolo della memoria, la donna si racconta. Lo fa, e con abilità, con cadenza centroeuropea (uno di quegli accenti di cui non liberi mai neanche dopo mezzo secolo di residenza all’estero). E’ la storia, sempre in salita, di un giovanissima madre e sposa costretta ad abbandonare la Patria, invasa dall’URRS. Tale ostile presenza trova periodicamente voce nella riproduzione in sottofondo dell’inno sovietico, ora adattato a carillon, ora arrangiato per fisarmonica o pianoforte. La svolta, drammatica, è sottolineata anche dal mutare delle proiezioni sul fondale : Una fitta parata di tomi (già a quattro anni la Kristof sapeva leggere e scrivere) viene sostituita da una soffocante parata di volti di Stalin disposti con la regolarità di un plotone dell’Armata Rossa che sfili in commemorazione della Rivoluzione d’Ottobre. E’ il momento della fuga, in verità narrata senza ansia, al più con languore da distacco. Il racconto prosegue. Una donna soffre, reagisce, matura, si afferma… Patrizia Labianca dà tutta sé stessa in una performance costante per colore e ritmo, ma avara di acuti. – Prossimo appuntamento al Piccolo nell’ambito di ‘Il Sole al Piccolo suona bene’, stagione teatrale diretta dalla Compagnia Del Sole, 14 e 15 gennaio con ‘Un Amleto’. Con Roberto Petruzzelli, Nietta Tempesta, M. Galantino, S. Cuccovillo, D. Diana e R. Romeo : drammaturgia e regia : Roberto Petruzzelli. Dalle note di regia : “’Un Amleto’ perché partendo da una personale rilettura ho voluto mettere in evidenza che Amleto è un grande copione in cui ognuno dei protagonisti deve recitare una parte imposta dallo sceneggiatore, anche se vorrebbe fare l’opposto. Essi sono gli attori di un dramma nel quale sono stati coinvolti ma che non sempre riescono a capire fino in fondo. Devono obbedire al copione della storia. E questo non vale soltanto in teatro. Vale anche nella vita. Si chiama’ destino’!”.
Italo Interesse
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Pubblicato il 23 Novembre 2017