La maggioranza approva il bilancio 2026 a legislatura scaduta tra le polemiche
Il governatore uscente, Michele Emiliano, si è congedato con l'Aula ricordando una frase di Piero Angela: "Ho fatto tutto quello che potevo"

Il Consiglio regionale della Puglia, a legislatura tecnicamente scaduta, ha approvato il bilancio di previsione 2026, con 29 voti favorevoli. La maggioranza di centrosinistra, dunque, compresi quattro dei cinque consiglieri del Movimento 5 Stelle, che – come si ricorderà – in teoria sono passati all’opposizione da aprile del 2024, si è ricompattata nel voto finale, licenziando la legge di stabilità che eviterà al prossimo governo di avere agibilità di spesa e non dover procedere con l’esercizio provvisorio. Hanno votato contro la pentastellata Antonella Laricchia e il consigliere della Lega Joseph Splendido. Non hanno, invece, partecipato al voto i consiglieri di centrodestra, perché – hanno spiegato negli interventi che hanno preceduto il voto – ritengono tale approvazione illegittima in regime di prorogatio. Infatti, all’inizio della seduta il capogruppo di Fdi, Renato Perrini, aveva rilevato che “la legislatura è scaduta il 21 settembre” e che “da quella data, il Consiglio regionale è in regime di prorogatio, e questo non è un dettaglio tecnico o un formalismo giuridico”, perchè “significa che da quel momento, la funzione politica è sospesa, e resta solo quella amministrativa, limitata agli atti straordinari, ineludibili e urgenti”. “Quindi, – ha proseguito il Capogruppi dei meloniani – niente più decisioni politiche, niente più iniziative discrezionali”, ma “solo ciò che serve a garantire la continuità della macchina pubblica fino all’insediamento del nuovo Consiglio”. E questa, per Perrini, “non è un’interpretazione, è la regola delle regole. È il fondamento della correttezza istituzionale, il principio di equilibrio che impedisce a chi è in uscita di usare il potere per condizionare la fase elettorale”. Pertanto, per il Gruppo di Fdi, “la correttezza istituzionale avrebbe imposto un’altra strada, semplice e limpida”, ovvero l’esercizio provvisorio in dodicesimi. “Uno strumento – ha spiegato Perrini – previsto, legittimo, utilizzato da tante Regioni d’Italia, anche di diverso colore politico”, ricordando che “è stato fatto in Veneto, dove hanno dimostrato rispetto per le istituzioni e per i cittadini, evitando qualunque rischio di strumentalità”. Per poi chiedere: “Se il Veneto ha potuto farlo, perché la Puglia no?” e ribadire che “per Fratelli d’Italia le istituzioni sono un luogo di responsabilità, e la responsabilità più grande è sapere quando è il momento di fermarsi”. Quindi – ha affermato ancora Perrini – “Oggi non serviva questo Consiglio, serviva un gesto di sobrietà. Serviva dire ai pugliesi: la legislatura è finita, ma la Regione continua a funzionare, in modo ordinato e trasparente, con l’esercizio provvisorio”. Approvata con i soli voti della maggioranza, anche la mozione che sollecita la Giunta regionale a boicottare il “made in Israele” ed a sostenere la decisione del governatore Emiliano di denunciare il Governo israeliano per l’arresto dei volontari a bordo della Flotilla, avvenuto una settimana fa in acque internazionali. Nell’ultima seduta di Consiglio regionale della legislatura è intervenuto, in apertura dei lavori, il presidente uscente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per un messaggio di commiato. Con occhi rossi e visibilmente commosso, Emiliano ha dichiarato: “Mi viene in mente Piero Angela, anche se io sono ancora vivo, e il messaggio che ha lasciato”, ossia “io sono arrivato sino qui. Ho fatto tutto quello che potevo fare”. Per poi aggiungere: “Avrei voluto dare una mano in un ruolo diverso. E’ andata come è andata, non mi lamento”. Emiliano ha poi proseguito parlando del veto imposto dal candidato presidente del centrosinistra, Antonio Decaro, sulla sua candidatura a consigliere regionale, però senza mai citare espressamente il suo ex pupillo dem. “Non c’è nulla di obbligatorio in politica e – ha affermato ancora il governatore – non c’è nulla che crei un diritto soggettivo ad andare avanti in un contesto che per una serie di ragioni preferisce fare cose diverse”. Per poi aggiungere anche: “Non cambierà di un millimetro il mio atteggiamento nei confronti della Puglia e della mia parte politica, delle persone. Posso essermi arrabbiato, ma questo non vuol dire che non mi sia già passata. L’importante è che l’insieme delle cose vada avanti. Il mio lavoro non era quello di far prevalere un punto di vista individuale ma, 22 anni fa, di provare a cambiare una situazione che sembrava difficile cambiare”. Rivolgendosi poi al centrodestra, Emiliano ha affermato che “non è detto che debba andare sempre così”. Il governatore a fine del suo secondo mandato, inoltre, ha augurato “a questa Regione di continuare questo cammino senza farsi prendere da ansie di nessun genere”, perché “si governa una Regione che è una Ferrari, che ogni tanto dovrà andare in officina”. E concludere dicendo: “Spero di aver maturato almeno questo diritto, di poter dire la mia, da semplice cittadino. Sono assolutamente sereno, felice di tutto quello che è accaduto e questa felicità spero sia il dato fondamentale con cui andare avanti. In bocca al lupo e viva la Puglia”.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 11 Ottobre 2025



