La mamma degli scemi… e quella dei chiacchieroni?
Come quella degli scemi, la mamma dei chiacchieroni è sempre incinta, Quante frottole in giro, in Rete soprattutto. Se abboccarvi è dannoso, studiarne il meccanismo di formazione non offende l’intelligenza. La fandonia che stiamo andando a considerare ha poche speranze di prendere all’amo qualcuno. Se ce ne occupiamo è unicamente per studiarne sia l’interessante spaccato sociale che svela, sia il relativo meccanismo di amplificazione della frottola. Dunque, su un sito che si occupa dello studio, della ricerca, e della catalogazione dei ‘fenomeni apparizionali’ in Italia si legge che spettri vagherebbero a Torre del Parco, nel centro di Lecce. Si tratterebbe di giovani uccisi da tale Giovanna La Pazza, donna dagli insaziabili appetiti sessuali la quale, quando restava delusa dalla scarsa prestanza dei suoi amanti usava precipitarli in pozzi sul cui fondo lame acuminati completavano lo strazio. Il sito non cita la fonte. Voce di popolo? Storie di questo genere nascondono sempre un fondo di verità su cui nei secoli si sedimentano apporti (esagerazioni e abbellimenti) che contribuiscono a definire il prodotto finale, ovvero la ‘vulgata di consumo’. Il noto complesso monumentale leccese, di recente decaduto a sede privata di convegni e matrimoni, fu tribunale nel medioevo e carcere nel rinascimento. Mettiamo che quel luogo sia stato testimone prima di un giudizio a carico di una donna accusata di un delitto passionale (oltre che di condotta scandalosa) e successivamente della morte di alcuni detenuti. Se il primo personaggio aveva fama di ninfomane e quei carcerati morirono precipitando durante tentativi di fuga, nature fragili e morbosamente sensibili e che più in là abbiano scorto sagome candide aggirarsi per Torre del Parco potrebbero aver collegato le due cose. Il resto deve averlo fatto il decorso del tempo e l’ansia del mito, che nel popolino è bisogno insopprimibile. Ecco allora convergere tutti i luoghi comuni relativi alla perdizione femminile e ai luoghi fortificati. Non essendo il caso di lasciare innominata una virago assetata di sangue e in probabile combutta col Maligno, la fantasia popolare chiama in causa uno dei più comuni nomi femminili (Giovanna), ‘arricchito’ dell’appellativo (‘la Pazza’) affibbiato alla celebre Giovanna di Aragona e di Castiglia. E poi, può essere mai che un maniero non nasconda fantasmi, celle dove murare vive le persone, stanze delle torture, passaggi segreti e soprattutto trabocchetti, magari col fondo guarnito di punte di lancia infisse verticalmente? Ancora oggi sesso e sangue rimangono i migliori ingredienti per consegnare alla Storia fatti e fatterelli, per accendere la sempre fervida fantasia popolare e mettere in cantiere l’ennesima appassionante storia da focolare o da osteria.
Italo Interesse
Pubblicato il 28 Luglio 2018