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La matassa dei candidati a sindaco anziché dipanarsi si ingarbuglia

Nel centrosinistra, per Emiliano, la strada delle primarie è l'unica percorribile: Decaro non ha un successore naturale su cui puntare

Sia sul fronte di centrosinistra che su quello di centrodestra la “matassa” barese per la scelta del candidato sindaco per il ‘dopo-Decaro’, anziché dipanarsi, rischia di ingarbugliarsi ancora di più di quanto non lo sia già. Infatti, su entrambi i fronti l’individuazione del nome da mettere in campo, per tentare di vincere alle amministrative del prossimo anno nel capoluogo pugliese, sembra complicarsi sempre di più, considerato che le ipotesi di candidature a sindaco, sia nel centrosinistra che nel centrodestra, aumentano giorno per giorno con nomi che forse non sanno neppure di essere stati prospettati o se lo sanno, non si sa manco a quali condizioni sarebbero disposti a candidarsi per la poltrona di Primo cittadino. Nel centrosinistra barese, alle opzioni già in campo, vale a dire i tre esponenti del Pd (Marco Lacarra, Paola Romano e Pietro Petruzzelli), nei prossimi giorni potrebbero aggiungersi altre non di partito, ma di area. Mentre nel centrodestra sta accadendo esattamente il contrario. Ovvero l’ipotesi di possibili nomi non di partito da candidare a sindaco di Bari, come è avvenuto in occasione della presenza in Puglia della leader di “Fratelli d’Italia” durante le ferie agostane, è forse tramonta definitivamente, per far posto esclusivamente a personalità di netta estrazione partitica. Infatti, nelle ultime ore sul fonte dei progressisti è già spuntato il nome del Rettore dell’Ateneo barese, Stefano Bronzini, a cui potrebbero presto aggiungersi quelli di un noto imprenditore vicino al sindaco, Antonio Decaro, e di un alto dirigente del Comune di Bari, i cui nomi però sono rimasti ancora a livello di “si dice” e quindi solo nel campo delle indiscrezioni prive di riscontri concreti. Sempre sul fronte del centrosinistra, tra i nomi su cui puntare per la candidatura a sindaco di Bari potrebbe esserci anche una professionista di alto profilo dell’entourage del Presidente della Regione, Michele Emiliano, e di cui se ne parla insistentemente nei palazzi baresi sia della Regione che del Comune, il cui nome però non è ancora trapelato all’esterno di detti palazzi. Circostanza, quest’ultima, che lascia presumere che l’interessata potrebbe essere stata contattata per un’ipotesi di candidatura a sindaco, ma in realtà potrebbe o non aver dato la propria disponibilità, oppure possa aver preso tempo per aderire alla richiesta. Sta di fatto che il proliferare dei nomi di possibili candidati a sindaco nel centrosinistra contribuisce soltanto a moltiplicare le fazioni e, quindi, a spianare la strada a coloro che puntano già alle primarie dirimere ogni contrasto, senza neppure il tentativo di individuazione di un candidato condiviso unitariamente su basi politico-programmatiche e non populistiche, come invece sarebbe un candidato scelto ai gazebo. Il governatore Emiliano, infatti, rispondendo durante il tg di un’emittente televisiva locale, ad una domanda sulla scelta del candidato sindaco del centrosinistra per le prossime amministrative a Bari, ha risposto: “Mi pare che le forze politiche non siano in grado di fare una scelta, quindi vanno fatte le primarie, come è successo per me, per Antonio Decaro e per Nichi Vendola. Se qualcuno dice che non sono necessarie, compie una prepotenza”. E, proseguendo, ha commentato: “Non esiste metodo migliore delle primarie” perchè “non c’è al momento un successore naturale. Qualche volta ho detto ad Antonio (ndr -Decaro) di lavorare di più in tal senso, ma forse l’affetto che nutre glielo ha impedito, o forse ha difficoltà a scegliere”. Invece, con riferimento alle diverse posizioni all’interno della coalizione, forse anche in merito al metodo per l’individuazione del prossimo candidato sindaco di centrosinistra, il governatore ha esclamato: “Chi parla di un po’ più a destra o un po’ più a sinistra dice chiacchiere che lasciano il tempo che trovano”, perché per Emiliano “l’unica coalizione da fare è con Bari”. Pertanto il messaggio del Presidente della Regione, sia al M5S che agli alleati che oggi dal teatro Kismet di Bari proporranno una “convenzione per le prossime amministrative” escludendo verosimilmente a priori le primarie, è chiaro. Ossia che il nome del candidato sindaco del centrosinistra per il ‘dopo Decaro’ a Bari dovrà essere scelto con le primarie. E questo significa che a deciderlo effettivamente sarà solo chi nel capoluogo dispone realmente dell’organizzazione per vincere ai gazebo. Ma questo è un altro discorso.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 15 Settembre 2023

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