Cronaca

La Meloni: “Sosteniamo la Poli se tutta Forza Italia è d’accordo, altrimenti il nostro candidato è Schittulli”

 

 

 

 

Conflitto ormai insanabile nel centrodestra pugliese. Ora, infatti, nel centrodestra gli aspiranti alla presidenza della Regione sono due: Francesco Schittulli, sostenuto, oltre che dal suo omonimo Movimento civico, da Ncd, dal gruppo dirigente pugliese di Fratelli d’Italia, ma soprattutto all’area forzista che fa capo all’eurodeputato Raffaele Fitto, ed Adriana Poli Bortone, esponente pugliese di spicco del partito di Giorgia Meloni, sostenuta invece dai vertici nazionali di Forza Italia, che hanno condiviso l’indicazione del coordinamento regionale del partito che, sabato scorso, ha scaricato la candidatura di Schittulli e tirato fuori dal cilindro il nome della Poli Bortone, dopo che lo stesso Schittulli si era schierato apertamente a favore di Fitto nella diatriba sulle candidature all’interno di Fi, tra “fittiani” e “berlusconiani”. A chiarire le ragioni di quest’ultimo colpo di scena del centrodestra pugliese, che è divenuto ormai un “caso” nazionale non soltanto per il partito di Silvio Berlusconi ma anche per quello della Meloni e La Russa, è stata la Poli Bortone stessa, che fino a qualche giorno fa era una convinta ed entusiasta sostenitrice dell’oncologo barese nella corsa alla presidenza della Regione. “Sono 10 anni che non ci sono novità in Puglia” ha laconicamente dichiarato in un’intervista a radio Radicale la nota esponente salentina del Msi prima e di An dopo, che, continuando, ha aggiunto: “Quando si era riusciti a trovare unità intorno al professore Schittulli sono cominciate da parte di Fitto richieste nell’ambito del suo partito che sono state ritenute eccessive, soprattutto per la posizione di forte dissidenza da lui assunta negli ultimi mesi”. Infatti, sempre secondo la Poli Bortone, la questione delle candidature “era un problema comunque interno a Fi che sarebbe dovuto rimanere tale”. “Il professor Schittulli – ha dichiarato inoltre la ex senatrice, ora candidata da Fi alla presidenza pugliese della Regione – a un certo punto ha deciso invece di assumere la parte di difensore di Fitto, sconcertando chi come me lo considerava una figura ‘super partes’ intorno alla quale riconciliare le diverse anime del centro destra. Purtroppo così non è stato e si è arrivati a questa divisione che mi sembra poco sanabile all’interno di Forza Italia”. Ed alla fine ha concluso con un’affermazione altrettanto laconica quanto quella iniziale: “Tuttavia la speranza è l’ultima a morire”. Una speranza che però difficilmente potrà sopravvivere a lungo, visto che mancano appena 16 giorni alla scadenza del termine per la presentazione delle liste e dei nomi dei rispettivi candidati alla presidenza della Regione. Ed i nomi di centrodestra proposti per la guida della Regione da sabato scorso sono due. Ma a complicare il quadro politico già fortemente compromesso per il centrodestra pugliese c’è anche la posizione di incertezza del partito della Poli Bortone, Fratelli d’Italia, che a livello locale non intende abbandonare Schittulli, mentre   i vertici sarebbero propensi a sostenere la ex senatrice salentina a condizione che su di lei convergano tutte le forze del centrodestra pugliese ed in particolare tutta la formazione pugliese di Forza Italia. Come dire che il partito della Meloni è disposto a dare l’ok alla candidatura a presidente di un suo autorevole esponente, la Poli Bortone per l’appunto, a condizione che  Fi in Puglia si presenti compatta, come in passato, all’appuntamento elettorale di fine maggio. E quindi con tutti i “fittiani” in lista. Insomma, il dilemma per Berlusconi non è molto diverso da quello creato una settimana fa da Schittulli. In altri termini, il prezzo politico da pagare da parte di Fi dovrebbe essere l’accettazione incondizionata delle richieste di Fitto per ottenere il sostegno di ‘Fratelli d’Italia’ alla Poli Bortone. Però è improbabile che il partito di Berlusconi ora accetti ciò che in precedenza non ha accordato a Schittulli, quando quest’ultimo ha preteso di interferire in questioni interne al partito. Invece è forse più verosimile che Vitali confermi la ricandidatura di tutti i consiglieri forzisti uscenti, riservando a Berlusconi di decidere su tutte le richieste di nuove candidature. Lo scenario comunque si complica per il centrodestra pugliese, perché ora in partita c’è anche il movimento “Noi con Salvini” che in Puglia è accreditato dai sondaggi tra il 4% ed il 6% e che ha già dato la disponibilità a sostenere insieme a Fi la candidatura della Poli Bortone. E quest’ultima, infatti, se deciderà di correre anche senza il sostegno del suo partito, allora è molto probabile che i candidati di centrodestra alla presidenza della Regione restino due fino alla fine, trasformando le prossime regionali pugliesi anziché in una contesa tra centrodestra e centrosinistra, esclusivamente in un regolamento di conti interno al centrodestra locale ed in particolare a Fi, tra Berlusconi e Fitto. Situazione migliore per il centrosinistra pugliese non era forse immaginabile neppure dal suo candidato presidente, Michele Emiliano, che così potrebbe già prendere alla Regione il posto di Nichi Vendola senza fare alcuna battaglia, perché il più temibile schieramento avversario potrebbe essere impegnato ad un auto annientamento interno piuttosto che a tentare di vincere  uniti una battaglia possibile.          

Giuseppe Palella

 

 


Pubblicato il 14 Aprile 2015

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