La metropolitana di superficie? A Bari non si fidano…
Fioccavano già all'inizio dell'anno le critiche al progetto dei fratelli d'Italia, ma i lavori sono partiti

Un progetto in grande stile, ‘rivoluzionario’, anzi, per usare i termini degli amministratori comunali, quello dei bus di superficie sfruttati come fossero metropolitana di superficie muterà per sempre lo stile di vita dei baresi, non più schiavi di macchine e parcheggi. Il sogno, insomma, cominciato con Tonino Decaro che ora viaggia in treno alla ricerca spasmodica di voti per la sua prossima e più alta poltrona intervistando potenziali elettori in carrozza e il suo collega ingegnere Anas, nonchè assessore Giuseppe Galasso emigrato a fare l’assessore in quel di Foggia, si sta tramutando in realtà tra ire funeste di cittadini e commercianti baresi. La trasformazione del trasporto pubblico cittadino attraverso l’introduzione del sistema Brt, acronimo per ‘Bus Rapid Transit’ e cioè pullman con percorsi più snelli e diretti per muoversi tra le varie zone del capoluogo e il centro, non ha convinto proprio nessuno -…o quasi – al Municipio 2 con un progetto finanziato con circa 160 milioni di euro di fondi Pnrr che prevede, oltre a progettazione, acquisto di svariati bus elettrici da utilizzare nel servizio e fermate specifiche, percorsi dedicati e ‘hub’ dove saranno caricati i mezzi. Ma come detto pochi per ora sono d’accordo, a cominciare dai commercianti che hanno dovuto far ricorso ai giudici, per avere accesso agli atti progettuali, poi pubblicati sui siti istituzionali. E dopo la serrata dell’altro giorno, commercianti e residenti aspettano al varco l’avvocato/assessore ai Lavori Pubblici Scaramuzzi che aveva promesso di non toccare il numero di posti auto a disposizione dei residenti, appunto. “I baresi dovranno abituarsi a questa nuova sigla che non farà dormire sonni tranquilli: il progetto che, scimmiottando uno slogan di Milano si prefigge di collegare la città in 15 minuti, rischia di diventare l’ennesimo bluff di un’amministrazione di centrosinistra”, tuonava già nove mesi fa la coordinatrice dei fratelli d’Italia avvocata Lella. “Secondo un film già visto, quello fatto di diapositive e video immaginifici che disegnano la città dei sogni prendendosi gioco dei baresi -continuava la Lella – il “Bus rapid transit” rappresenterà l’ennesima clava per i cittadini che dovranno fare i conti con il taglio di oltre 2.500 posti auto”. E tanto per ora basta….
Francesco De Martino
Pubblicato il 15 Ottobre 2025



