“La mia esperienza vissuta in una fase storica difficile della Destra italiana e finiana”
L’ex governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti ha presentato a Bari il suo libro “Io sono libero”
E’ stato presentato giovedì a Bari nell’aula “Aldo Moro” della facoltà di Giurisprudenza il libro “Io sono libero” di Giuseppe Scopelliti con intervista di Franco Attanasio e prefazione di Gianfranco Fini, entrambi presenti per l’occasione a Bari. Un incontro moderato dal giornalista, Michele De Feudis, alla presenza anche di altri militanti e da sempre legati allo scrittore ed alla presenza, oltre i colori politici, del governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano. L’evento rientrava nell’ambito della rassegna “Incontri giuridici” della Fondazione Tatarella, organizzato in collaborazione con Aiga Puglia e con l’associazione universitaria UniVerso. Il presidente Michele Emiliano ha definito, a margine della serata, un libro commovente e questa frase da ieri sta rimbalzando sui social, perché pronunciata da un uomo di opposta corrente, fanno riflettere sul percorso e le battaglie affrontate e che tuttora continua a compiere con perseveranza un uomo dagli alti valori umani ed ideologici. Abbiamo intervistato lo scrittore del libro “io sono Libero” Giuseppe Scopelliti e chiesto una battuta anche al suo amico di vecchia data e militanza, Sergio Fanelli.
Scopelliti, ci racconti del suo ritorno a Bari, seppur in occasione della presentazione di un libro autobiografico
“Bari è una delle città più belle del sud Italia ed orgoglio del nostro Paese. Torno a Bari sempre molto volentieri, nella città che ha rappresentato la patria della destra italiana, su tutti Pinuccio Tatarella, ma anche Salvatore Tatarella e colui al quale gli è dedicato un monumento, Araldo di Crollalanza. Ma devo citarne tanti, dai dirigenti e militanti, a Aldo Pecorella, Sergio Ventrella, Michele De Feudis che ha presentato la serata magnifica, il mio caro amico Sergio Fanelli e tanti altri che hanno trovato il tempo di essere qui. Il libro racconta la mia esperienza vissuta in una fase storica difficile e quel percorso iniziato nella Destra italiana e finiana, da leader del Fronte Nazionale della Gioventù poi a sindaco di Reggio Calabria ed infine a Governatore della Calabria. E’ un’intervista curata da Franco Attanasio con la prefazione di un immenso Gianfranco Fini. Racconta la mia testimonianza, il percorso giudiziario in merito alle vicende note, passando tra ricordi, immagini che appartengono alla nostra storia italiana”.
Il Governatore della Regione Puglia ha definito il suo libro “riflessioni umane che mi hanno spinto ad essere qui per ragioni di affetto, invitato anche da Fabrizio Tatarella”. Il suo pensiero su Emiliano, da svariati anni con il centro sinistra?
“Lo ringrazio anche in quest’occasione per la sua presenza e per aver trovato il tempo. La politica attuale è perpetrata da tanto rancore ma non è il suo caso che è venuto ed ha partecipato attivamente. Ho potuto apprezzare molto le sue parole che rappresentano un segnale di grande rispetto e stima reciproca”.
Un nome che parla da solo, il politico italiano di spessore della destra, quale Gianfranco Fini, presente a Bari anche a lui e nel suo libro con la prefazione
“La storia parla per lui. Lo definisco una delle menti più lucide del panorama politico internazionale, un leader nato per esserlo, e lo è ancora tutt’oggi. Un uomo di grande statura, un uomo colto e profondo che fa la differenza e deve essere un esempio per tutti. Credo che la destra attuale con a capo, un presidente del Consiglio donna come la Meloni dovrebbe avvalersi di un suo contributo”.
L’ha citata e si è complimentato lo stesso Gianfranco Fini in merito all’attuale premier nonché presidente del Consiglio, un suo ”pensiero libero” in merito a tale figura
“La degna erede di quella Fiamma che resta accesa con una testimone della storia del passato. Ha compiuto un percorso di diversi anni ed ha raccolto ciò che ha meritato sul campo. Una donna forte che potrà fare la differenza e coniugare i valori della destra e rappresentare allo stesso tempo tutti gli italiani”.
Un ruolo importante per la serata di giovedì sera lo ha avuto la Fondazione Tatarella. Come non dedicare un pensiero al compianto Pinuccio Tatarella.
“L’auspicio del grande Pinuccio Tatarella era di una destra di governo che era momentaneamente all’opposizione. Ricordarlo oggi, ma andrebbe fatto molto più spesso è il modo più bello ed attuale per ricordare la lungimiranza di Pinuccio. Ero presente ai suoi funerali, ed ha rappresentato tantissimo per me, a detta anche di chi lo ha conosciuto e seguito. Sarò sempre riconoscente e grato dei suoi insegnamenti ed il lascito alla politica italiana, non solo alla destra, è enorme. Manca tantissimo. Nutrivo un affetto smisurato ma ripeto i suoi insegnamenti non sono rimasti vani e far sì di colmare quelle lacune del nostro sistema che Pinuccio Tatarella aveva già intravisto”.
Il suo amico Sergio Fanelli ha scritto a riguardo della serata che ha vissuto giovedì sera: “Un bellissimo libro – Io sono Libero – di Peppe Scopelliti, presentato da Gianfranco Fini e tanti amici. Il libro rappresenta da una parte uno spaccato umano che ci deve far riflettere dall’altra l’esigenza di una vera giustizia che spesso in Italia è solo una chimera. Bisogna sempre liberi dentro per essere liberi fuori in ogni momento”
“Voglio un gran bene al mio amico Sergio Fanelli e lo ringrazio. Lui da sempre attivo politicamente ha la schiena retta come pochi. Lo ringrazio per le sue belle parole e l’invito a leggere il libro che trovate in tutte le librerie su ordinazione o direttamente comprandolo da internet. A Sergio e miei amici baresi auguro anche il meglio per la squadra del Bari, fermo restando che sono tifoso della Reggina, tifoserie gemellate da sempre e ancora un ringraziamento dal più profondo del cuore alla Fondazione Tatarella, dagli albori e chi la porta avanti in modo encomiabile: Fabrizio, Giuseppe e Annalisa”.
Marco Iusco
Pubblicato il 25 Marzo 2023