Cronaca

“La mia odissea all’ufficio tributi”

 

Ci ha telefonato ieri, nel primo pomeriggio, il Sig. Donato, un settantenne ex impiegato delle Poste, che ha dichiarato anche di essere un nostro abituale lettore. L’uomo, residente nel centro murattiano, ci ha voluto fare partecipi della sua personale disavventura, capitatagli ieri mattina nell’Ufficio Tributi del Comune di Bari in Corso Vittorio Emanuele, di fronte all’ingresso principale del Comune. <<Per un attimo ho pensato di essere nello Zimbabwe>>, ci ha dichiarato l’anziano, che ancora non si capacitava dell’incredibile attesa e dello sballottamento da un ufficio all’altro per una semplice regolarizzazione della sua posizione contributiva Tari. Entrando più nel dettaglio, il Sig. Donato ci ha illustrato <<l’innovativo sistema>> della doppia numerazione al fine di accedere agli uffici dei piani superiori, con un’attesa oltremodo snervante, specialmente per il caldo opprimente. Tale sistema, invece di snellire le code di attesa e agevolare l’utenza, non solo non scandisce cronologicamente la numerazione, ma, andando avanti e indietro in base a misteriosi criteri di programmazione, non consente neppure di capire quanti utenti siano ancora in attesa e quanti siano invece già andati via. C’è da chiedersi da chi sia stato elaborato questo arzigogolato sistema, e quale ratioad esso venga applicato. Il Sig. Donato, per espletare una semplice formalità, è stato sballottato da un ufficio all’altro per circa tre ore. La sua odissea, iniziata alle 9,00, ora di apertura degli uffici, è terminata, con sommo sollievo della vittima, intorno alle 12,00. Sarebbe il caso che qualcuno ci spiegasse, in termini abbastanza accessibili o semplicistici, il perché si sia voluto complicare un servizio che, in modo ondivago, funzionava decentemente. Il Sig. Donato, inoltre, ci ha fatto presente che, come compagni di sventura, aveva tante altre persone anziane, qualcuna anche con problemi motori, con i quali ha condiviso lo stesso “supplizio”. Pagare la Tari, “amatissimo” balzello dei rifiuti, a Bari è già assai esoso, in quanto la predetta tassa è stata rincarata oltre ogni dolore, a fronte di un servizio che, come già ribadito innumerevoli volte, non può certamente ritenersi da città svizzera. Se poi a tutto ciò si deve aggiungere un surplus di disagio per poterla correttamente quantificare ai fini di pagarla, è chiedere davvero troppo alla pazienza e al senso civico dei baresi.

Piero Ferrarese


Pubblicato il 4 Agosto 2018

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