Cultura e Spettacoli

La mostra “Tu sei pazzo mica Van Gogh” di Costantino De Sario a Molfetta

L’artista terlizzese espone i suoi recenti lavori presso Galleria Arte 54 in Via Baccarini, dal 15 al 30 Marzo

Nel suo dialogo col mondo, con la spiritualità e la fisicità dell’individuo e della collettività, l’arte si sublima, spingendosi oltre i chiaroscuri della fantasia e percorrendo, per dirla con Michelet, l’immensità delle profondità sociali. In questa realistica vertigine è capitato, spesso, di rinvenire il talento di Costantino De Sario, artista terlizzese, raffinato interprete del linguaggio e del costume moderni.

In questi giorni è in corso a Molfetta, presso la Galleria d’Arte 54, la mostra “Tu sei pazzo mica Van Gogh”, il cui titolo omaggia il rapper Caparezza.

Nell’elegante contenitore di Via Baccarini che raccoglie le opere più recenti di De Sario ci si mette “in ascolto” di luci e silenzi, in un implicito ossequio all’altra arte, quella musicale, e a quel motivo rap, metricamente “pennellato” da Caparezza, il cui sembiante campeggia su uno di sette telai ritmicamente composti e dedicati ad altrettanti artisti mondiali.

Entrando, sùbito a destra, sullo sfondo di una parete bianca, Whitney Houston si staglia nell’opera “Nike/Naike” (2024), doppia pronuncia e relativa ambivalenza semantica e artistica, tra la Nike di Samotracia e l’americana Nike (Naike) idealmente giustapposti, e con, in calce, la firma dei social di maggior successo. Le sue dimensioni (cm. 199 x 290) ne fanno quasi il gigantografico memento dell’odierna Information Technology.

Non passano inosservate le composizioni a “X”, incroci di sensibilità culturali che precorrono il successo di una lettera assurta, da incognita che era, a simbolo del perentorio successo social di Elon Musk, che ha trasformato Twitter in X.

X-IRA-N” (2024), invece, riprende il fatto di cronaca della studentessa iraniana Ahou Daryaei che ha sfidato il regime iraniano, spogliandosi e rimanendo in biancheria intima in un campus universitario di Teheran: il telo al buio s’illumina (Fiat lux!…), di un bianco fosforescente. In quest’opera i volti sono stati tagliati e le donne senza volto sono un ideale manifesto anche delle “nostre” libertà civili.

Poi ancora “X-Code” (2024), con tanto di evidenza di codici a barre; e “H2o” (2024) inizialmente approntato per una mostra barese, sul tema dell’acqua, realizzato su telo titolato “La via dell’acqua”, con danza della pioggia e gocce d’acqua non dipinte ma tagliate ed effetto percepibile di ombre che si staccano dallo sfondo.

C’è anche “Elvis the Pelvis” (2024), sempre iconico, anche quando traspare sotto un geometrico infittirsi di linee mimetiche. De Sario riesce a conferirgli un ineluttabile movimento, stilizzando e ritagliando una minima sagoma, nel suo tipico, pelvico aplomb.

Infine Colibrì (“Non sono mica Van Gogh”) su manifesto di un film di Francesca Archibugi, con macchie di rosso pomodoro per ricordare il duplice imbrattamento delle opere di Van Gogh (2022 e 2024) in quel di Londra; e “Pokemon Go Connection” del 2017, che celebra, sempre incrociando ad “X”, il successo straordinario dei manga giapponesi.

La luce è ovunque, i teli in pvc paiono finestre sul mondo d’oggi cui affacciarsi per immergersi nel tourbillon della cronaca o per lasciarsi frastornare dal battage pubblicitario consumistico. Il gioco delle sovrapposizioni, del “doppio”, dei vari livelli di coscienza dell’opera di De Sario è l’autentico leit-motiv dei suoi lavori: le singole opere, i diversi soggetti, i volti sono percepiti sotto vari aspetti per poi giungere ad un’unica percezione sensoriale, e, se si vuole, al filosofico superamento della conoscenza relativa in una assoluta. Ed è anche, sul piano produttivo, la tecnica del Caviardage: la poesia composta a partire da un testo già scritto. Costantino De Sario compone avendo in mente lo sfondo su cui scrivere, il substrato sociale come abbrìvio e ispirazione, in un lavoro, ormai consolidato, di ideale e costante prossimità di creatività artistica e mutamento sociale.

 

Felice de Sario

 

 

 

 

 

 


Pubblicato il 27 Marzo 2025

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