Cronaca

La movida dei topi sul lungomare

Squilla il telefono ieri in tarda mattinata  nella nostra redazione. A chiamarci è un nostro giovane lettore che ci ha voluto mettere a conoscenza dell’insolita avventura capitata ai suoi amici di comitiva ed a lui avantieri notte sul lungomare ,nei pressi di piazza Diaz.  I ragazzi, una quindicina in tutto, dopo aver festeggiato il compleanno di uno di loro con il classico “stappo” (gergo in voga fra gli adolescenti) hanno voluto concludere la nottata con una allegra passeggiata sul lungomare , zona umbertina. I giovani, però, non erano soli; alla comitiva vociante si è aggiunta , non invitata, oltre una mezza dozzina di topi , alcuni dei quali di dimensioni feline.  Dopo averci assicurati sulla sobrietà dei suoi amici, nessuno dei quali reo di aver alzato più di tanto il gomito, il teenager ci ha giurato di aver davvero visto i classici sorci verdi ,data la spaventosa grandezza degli stessi. I roditori, infatti, non curanti della presenza della nutrita comitiva ,scorazzavano tranquillamente fra i giovani creando più di qualche apprensione sopratutto tra le incredule e orripilate  fanciulle . Non si può fare a meno di ipotizzare che la colonia di ratti, con tutta probabilità,  sarà  stata attirata da avanzi di cibo abbandonati per strada dall’insolito incivile noncurante persino dell’attuale emergenza sanitaria, che impone massima prudenza anche in termini igienici.  Invocare maggiore efficienza da parte dell’Amiu – alla quale giriamo la segnalazione –  che al di là di qualche inadempienza, soprattutto in questo momento emergenziale ,sta offrendo un valido servizio alla città , vuol dire non assumersi come cittadini le proprie responsabilità in fatto di decoro ed igiene pubblica. Continuare ad abbandonare bottiglie di alcolici sulle panchine e residui di cibo nei pressi dei lampioni  in quella parte di lungomare significa far proliferare nugoli di pantegane ,che si moltiplicano e ringraziano per tanta inciviltà. Nel corso degli anni il nostro giornale ,come tutti gli altri gli organi di stampa locale , ha sempre stigmatizzato certi comportamenti da terzo mondo, ma è stato  purtroppo inascoltato,e come dicevano i latini  “vox clamantis in deserto”.

 

Piero Ferrarese


Pubblicato il 9 Ottobre 2020

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