La musica del tango e l’intimità segreta dei suoi brani meno conosciuti
Un concerto per ricordare il Maestro Astor Piazzolla Questa sera all’Auditorium Nino Rota del Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari
Il tango è quel qualcosa di misterioso che ci ricorda quel che siamo stati o, forse, quel che avremmo voluto essere.” Così Jorge Louis Borges definiva il senso di quell’ intimità segreta, di quel ‘grido che si innalza nudo’ di cui parlava Enrique Santos Discépolo. Ma facendo riferimento alla musica di questo tipo, nell’immaginario collettivo è impossibile debellare l’impronta di colui che più profondamente seppe interpretare l’anima argentina e la sua più fervida espressione: il grande Maestro Astor Piazzolla. Questa sera, venerdì 24 novembre, alle ore 20:00 presso l’Auditorium Nino Rota del Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari, il musicista di fama internazionale Domenico Balducci, grande interprete di musica d’autore, si esibirà al pianoforte in un concerto monografico dedicato ai brani meno conosciuti del grande compositore argentino. ‘ L’ altro Piazzolla ‘.Una ricerca, la sua, portata avanti per diversi anni, legata ad un metodo interpretativo molto personale, che fonde la sua formazione classica con la passione e lo studio per il jazz:” Nel corso di questi ultimi anni ho suonato diverse volte le musiche del maestro argentino, a un certo punto però, ho sentito la necessità di aggiungere al repertorio dei brani più noti anche quelli meno conosciuti. La mia prerogativa è quella di unire le improvvisazioni jazzistiche alla mia impronta classica, e questo avviene sul palco anche in base all’interazione che di volta in volta riesco ad instaurare con il pubblico, rendendo ogni performance un’esperienza unica e sempre diversa. Piazzolla non è soltanto l’autore di Oblivion, Libertango e molti altri brani celebri che sono arrivati al grande pubblico, ma un autore poliedrico che ha scritto circa tremila pezzi nel corso della sua vita. Come studioso e ricercatore, desideravo quindi approfondire la strada meno battuta, ma non per questo meno interessante della sua produzione. Questa sera ascolterete brani molto famosi all’estero ma poco conosciuti in Italia. Ho pensato di inserire anche dei valzer tango, molto noti in Argentina, ovvero brani di tango a ritmo di valzer. Suonerò anche il brano Jeanne y Paul, con il quale chiuderò il concerto. Pochi sanno che questo brano fu commissionato a Piazzolla da Bertolucci, che aveva intenzione di farne la colonna sonora del film L’ultimo tango a Parigi, si racconta che Piazzolla rifiutò l’offerta, una volta conosciuta la trama del film, che sembrava non essere nelle sue corde. Piazzolla si trasferì a Parigi per alcuni anni per approfondire il suo lavoro da compositore. La sua formazione era classica, amava suonare Rachmaninov e Prokofiev, ma fu influenzato parecchio anche dalla musica jazz e da Gershwin, avendo vissuto anche a New York. Tutti questi elementi diversi confluiscono felicemente nella sua musica, contribuendo a creare i brani indimenticabili che noi tutti conosciamo e molto altro.” Spiega Balducci, che delizierà il pubblico nell’interpretazione di brani tra cui Alguien le dice al tango, Ausencias e Inverno porteno “Un po’come fa Bollani, anche io mi ispiro, all’interno dei miei arrangiamenti, a giganti del repertorio classico come Bach, Rachmaninov e Chopin, inserendo però improvvisazioni alla maniera per esempio della musica di Bill Evans o di Jarrett, perché amo questa fusione tra classico e moderno veicolata da suggestioni jazzistiche. I brani a cui sono particolarmente legato sono Tango apasionado, Ausencias e Chiquelin de Bachin. Il mio obiettivo è emozionare Il grande pubblico, senza annoiarlo e spero che la reazione sia positiva.”
Rossella Cea
Pubblicato il 24 Novembre 2023