Cultura e Spettacoli

La notte avvicina i candidi

Le ‘notti bianche’ non sono esclusive di San Pietroburgo, dal momento che caratterizzano tutte le località che si posizionano su latitudini elevate. Ma per ragioni anche architettoniche, a Pietroburgo il fenomeno è ben più suggestivo che altrove. Non basta. C’è qualcos’altro in questo spettacolo della natura. Il chiarore irreale che da fine maggio a inizio luglio illumina la notte dell’ex capitale zarista per alcune ore dopo il tramonto se da un lato lascia senza fiato, dall’altro sprigiona un fascino inquietante, una sorta di malia cui difficilmente le nature inquiete e vulnerabili restano insensibili. Ciò fa del Sognatore e di Nasten’ka, i protagonisti de ‘Le notti di bianche’ di Dostoevskij, dei predestinati. Voltare la parola del Maestro russo in immagine significa assegnare un colore a questa predestinazione. Nell’allestimento della Compagnia del Sole – che nell’ultimo fine settimana ha aperto ‘Il Sole al Piccolo suona bene!’, la stagione di Prosa del Piccolo Teatro Eugenio D’Attoma – il colore assegnato al Sognatore e al suo sogno (Nasten’ka) fa dei protagonisti due candidi in odore di ingresso nel Regno dei Cieli. Se non si prendono troppo sul serio le cose si può guardare a queste Notte Bianche con un tocco di pacata ironia. Ci può stare, allora, che la voce del Narratore si carichi d’autoironia. E’ quanto avviene nella convincente interpretazione di Flavio Albanese. Demitizzati, alleggeriti dell’enfasi che tradizionalmente li ammanta, in qualche modo sfuggiti di mano al loro stesso creatore, lei e lui non sono più inarrivabili. Riconoscersi in essi diventa lecito. L’effetto, inatteso, spiazza un poco, tanto più che ad aumentare la sorpresa contribuiscono soluzioni musicali audaci. Anziché chiamare in causa pianoforti e autori ottocenteschi dal facile richiamo notturno-crepuscolare, qui si sceglie di ricorrere alla chitarra elettrica campionata di Aldo Parmegiani, che firma anche composizioni originali ; da ciò il sottotitolo dell’opera : ‘Concerto per un sognatore’. La trovata, anche nei momenti in cui sembra funzionare meno, presenta il pregio di allargare il respiro dell’opera e di ricollocarlo in una sorta di limbo temporale. Nasten’ka ed Albanese, così, acquistano un che di moderno, in qualche momento sembrano la Diane Keaton e il Woody Allen di ‘Manhattan’ ma senza che ciò suoni irriverente sia per il genio moscovita che per quello newyorkese. Una messinscena originale, molto apprezzata dalla platea. – Prossimo appuntamento di stagione, sabato 28 e domenica 29 ottobre con ‘Quale droga fa per me?’ di Kay Hensel con Stella Addario, diretta da Marinella Anaclerio.

 

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 18 Ottobre 2017

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