Cronaca

La nuova giunta Decaro già parte con qualche incompatibilità di troppo

Probabilmente anche la presentazione della giunta fatta per strada, nelle immediate vicinanze di un cantiere in attività, fa parte di un accurato copione voluto e studiato dal neo sindaco Antonio Decaro, per rimarcare la discontinuità con il suo predecessore. Una discontinuità che almeno sui nomi e sul metodo usato per la scelta degli assessori c’è di sicuro. Infatti, nessuno degli assessori scelti a suo tempo dall’ex sindaco Michele Emiliano è stato riconfermato. Neppure quelli nominati solo pochi mesi prima della fine del mandato, vale a dire i giovani Rocco De Franchi e Vito Vasile e le due donne Sabrina Spallini e Titti De Simone. Otto nomi, dei dieci che formano il nuovo esecutivo cittadino, circolavano già da alcuni giorni negli ambienti del Comune e tra gli addetti ai lavori. Infatti, le uniche novità emerse dalla cerimonia di presentazione sono state la scelta per il ruolo di vice, con delega al Bilancio ed Aziende partecipate, affidata ad Angela Partipilo, segretario generale della Camera di commercio, e quella per i Lavori pubblici ed Edilizia giudiziaria a Giuseppe Galasso, tecnico dell’Anas. I restanti otto nomi, invece, non sono stati una sorpresa perché, come innanzi detto, già circolavano tra i papabili per le poltrone assessorili. Ma vediamo nei dettagli nomi e deleghe a questi affidate. Pietro Petruzzelli (Pd)m assessore all’Ambiente, Paola Romano (Pd) assessore alla Pubblica istruzione e politiche giovanili, Angelo Tomasicchio (Lista “Decaro per Bari”) assessore al Personale, Carla Tedesco assessore all’Urbanistica,Vincenzo Brandi (Realtà Italia) assessore all’Edilizia residenziale pubblica, Francesca Bottalico (Pd) assessore al Welfare, Silvio Maselli assessore alla Cultura e Carla Palone ( Lista “Decaro sindaco) assessore allo Sviluppo commerciale. Quindi, le dieci poltrone della giunta sono state ripartite equamente (come promesso in precedenza dal neo Primo cittadino barese) per genere, con 5 uomini e 5 donne. E di questi tre sono stati scelti tra le fila degli eletti in consiglio comunale (Petruzzelli, Tomasicchio e Brandi) e due tra i candidati non eletti (Palone e Romano), mentre altri due risultano esponenti esterni di area, Bottalico del Pd e Maselli personalmente vicino al governatore pugliese Nichi Vendola, e quindi a Sel, al tempo della sua nomina a direttore dell’Apulia film commission, ma ora forse più vicino agli scissionisti di Sel, Gennaro Migliore e Claudio Fava. Tecnici puri, non ascrivibili ad alcun area politica particolare, se non quella fiduciaria del sindaco, sono invece il vice Partipilo, Galasso e Tedesco. Un esecutivo, quindi, effettuato con un criterio in parte politico, ma anche con una forte connotazione tecnica, ed in parte esclusivamente tecnica soprattutto per le deleghe più importanti e delicate dell’Amministrazione. Ma la giunta del neo sindaco Decaro appena insediata non ha avuto nemmeno il tempo di riunirsi che già sono scoppiate le prime polemiche, come sarebbe pure normale se fossero soltanto di natura politica, ma in questo caso invece i primi rilievi mossi al nuovo esecutivo barese riguardano alcune situazioni di presunta incompatibilità in cui si verrebbe a trovare il vice di Decaro, la Partipilo per l’appunto, che – secondo qualche esperto, facendo riferimento al decreto legislativo n. 39 del 2013 – non potrebbe svolgere il ruolo di amministratore comunale e contestualmente quello di dirigente apicale della Camera di commercio del capoluogo. Dubbio che nelle ultime ore è stato recepito anche dall’interessata stessa che, secondo quanto reso noto anche dal Comune di Bari, sta procedendo ad una verifica presso l’Unione delle Camere di commercio, al fine di verificare la sussistenza o meno di tale incompatibilità, per procedere eventualmente agli adempimenti del caso. Ma un analogo dubbio d’incompatibilità potrebbe interessare anche altri due neo assessori della giunta Decaro, quello ai Lavori pubblici, Galasso, e quello alla Cultura, Maselli. Infatti il primo, essendo anch’egli  dipendente pubblico di un’Azienda statale, l’Anas, potrebbe ricadere nella stessa fattispecie, mentre il secondo, non ancora dimissionario dal suo incarico all’ANICA , si potrebbe trovare anche quest’ultimo in uno dei presunti casi di incompatibilità contemplati dal D. lgs. 39/2013. Se così fosse, per almeno qualcuno dei casi citati, non sarebbe di certo un buon avvio per il neo sindaco Decaro, che si troverebbe già ad affrontare una “grana” forse non prevista. Comunque, alla fine della cerimonia di presentazione, i commenti di alcuni cittadini sono stati piuttosto al neo sindaco, tanto che qualcuno ha ironicamente dichiarato: “E’ una giunta di strada e non da Palazzo”. E’ già questo sicuramente potrebbe essere, forse, un buon inizio rispetto al passato.    

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 3 Luglio 2014

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio