Cronaca

La nuova sede fa acqua da tutte le parti ed è difficile da raggiungere

Nuova sede Consiglio Regionale, una settimana precisa or sono tutti parlavano della pioggia che cadeva goccia a goccia in via Gentile, e adesso? “Iniziano i lavori in una sede inagibile e mal collegata. Ma per il Governatore Michele Emiliano va tutto alla grande”, tornano in argomento i consiglieri del Movimento Cinquestelle. I quali non ci mettono molto a confessare il proprio stupore dinanzi alle parole di Emiliano che continua a parlare della nuova sede del Consiglio regionale come di un “caso di eccezionale efficienza nella conduzione di un appalto”. Parole che suonano davvero come una beffa nei confronti di tutti i pugliesi che hanno pagato con i loro soldi una struttura costata più del doppio di quanto impegnato a bilancio inizialmente. Cos’altro deve accadere, perchè si possano mettere in dubbio certe procedure, anche al fine di poterle migliorare in futuro? Si parla, tanto per essere più precisi, d’una sede progettata ben diciassette anni fa, i cui lavori si dovevano concludere sette anni or sono. Una struttura enorme costata quasi il doppio –come detto- rispetto al costo iniziale, finita al centro di scandali come quello delle plafoniere d’oro che ancora oggi sono al vaglio degli inquirenti come tante altre spese quantomeno “sospette. E la pioggia all’interno dell’edificio di qualche giorno fa è stata solo, per i grillini del Consiglio Regionale pugliese, la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Di fatto, il Consiglio Regionale intero ha preso servizio in una struttura che è ancora per metà un cantiere. E, purtroppo, questi disservizi e continui ritardi continuano a causare gravi problemi anche oggi che, anche per non pagare l’enorme costo di affitto della vecchia sede, si è stati costretti a traslocare in fretta e furia non senza problemi: ci chiediamo, ad esempio, come sia possibile che ieri si siano tenute delle commissioni in una sede pare non essere stata ancora dichiarata agibile, tanto che, stando alle parole pronunciate l’altro ieri da alcuni consiglieri in VII Commissione, sembra siano state rigettate le domande di ingresso ad assistere alle commissioni in quanto la struttura è agibile solo per dipendenti e addetti ai lavori, la cui sicurezza evidentemente vale meno di tutti gli altri cittadini pugliesi. Insomma, è mai possibile che si sia permesso che i lavori della casa che dovrebbe rappresentare la legalità dei pugliesi, inizino in deroga alle stesse leggi che i rappresentanti delle istituzioni dovrebbero far rispettare? <<Ci piacerebbe che Emiliano ci rassicurasse su questo punto, anziché venire in commissione a degnarci della sua presenza unicamente per deridere le denunce fatte>>, dichiarano papale papale Laricchia, Casilli, Barone, Di Bari e compagni. Ma non è solo la sicurezza dei dipendenti ad essere messa a rischio: quando l’assessore ai trasporti Giovanni Giannini manterrà le sue promesse, attivando delle navette da e per Bari Centrale e quando le esigenze dei dipendenti del Consiglio e dei Gruppi verranno prese in considerazione, attivando semplicemente un dialogo con le compagnie di trasporto regionale? Anche la stazione “Torre Quetta”, alle spalle del nuovo Consiglio, pomposamente inaugurata non tanto tempo fa, è difficilmente raggiungibile essendo la strada che la collega alla nuova sede ancora cantiere, mentre tutto lo spazio attorno alle due nuove strutture è totalmente al buio la sera. Problemi che, anche in questo caso, non ci sarebbero stati se i lavori fossero stati eseguiti secondo i tempi stabiliti e non in fretta e furia. Conclusione? <<Sappiamo bene che Emiliano non mente, almeno quando sostiene che tutto vada e sia andato per il verso giusto, d’altronde per comprenderne il metro di giudizio basterebbe analizzare tutto il suo percorso da governatore che è stato caratterizzato da una parola: mediocrità. Tuttavia almeno in questo caso, per rispetto di tutti i pugliesi, farebbe bene a risparmiarci i suoi slogan che, mai come oggi, impattano con la cruda realtà>>. Ma per Emiliano tutto a posto, anzi, meglio di così….

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 2 Febbraio 2019

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