Cultura e Spettacoli

La parola è urgenza

Tra i freschi di stampa di casa nostra segnaliamo tre opere di altrettanti autori locali. – Appassionato di storia, innamorato della natura, saggista e scrittore, Sandro Marano ha di recente dato alle stampe un volumetto di poesie. Edito da Vitale, ‘Raccoglie leggende il vento’ è silloge breve. Venti le liriche nelle quali l’Autore conferma un tratto peculiare del suo essere uomo : la limpidezza. Marano è poeta  diretto ed essenziale, sobriamente ricco. Tende “all’ordine e alla bellezza”, invoca l’impellenza “di riannodare il filo spezzato fra uomo e natura”. E invece gli tocca vivere in un mondo disordinato e brutto, inserito in una società senza senno che si è sradicata dalla Grande Madre. Di qui la malinconia nobile, scettica e un po’ stoica con la quale egli guarda alle cose e al prossimo: “Nell’opulenza siamo più poveri… / né cangia il nostro stile / per i frutti insipidi di un clima bizzarro. / E voi figli, dimenticate i padri / voltate le spalle alle loro mattanze…”. E’ il manifesto del fallimento globale, è sottinteso avviso di catastrofe. Resta la speranza del (dopo)domani. Al presente, “rapide corrono le nubi sopra noi”, spinte da una vento che raccoglie leggende “e le ceneri disperde”. – ‘Ciliegie a mezzanotte’ (Negromaro/Besa) di Giulia Poli Disanto è, come indicato nel sottotitolo, il diario di una tredicenne, Priscilla Nuvoletti. Seguire Priscilla lungo l’arco dell’intero anno scolastico è come stare in una sit-commedy. Immersi in una sorta di eterno presente, famigliari, compagni di classe, amici e animali ruotano come in sistema tolemaico intorno a lei. Non fosse per la morte del pappagallino (piccolo giallo domestico che trova soluzione nel finale) e quella di un compagno di classe, Priscilla non ha ragione di lamentarsi. Dopotutto, una nonna demente, un fratello rivale, una cotta con relativa delusione, due punti di sutura, un’influenza che ti stende nel letto e un’amica infida sono cose che possono capitare a tutti. Ciò che invece non capita a tutti i ragazzini di oggi, e che invece tocca a Priscilla (beata lei), è vivere in un contesto famigliare sano. Sicché, salvo occasionali interrogativi esistenziali, non c’è in ‘Ciliegie a mezzanotte’, lo struggersi di una generazione derubata. Nella famiglia Nuvoletti la serenità è di casa, per quanto patinata, un po’ da spot. Tale letizia, nella quale si percepisce il divertimento dell’Autrice nello scrivere, rende piacevole la lettura. – Infine Angela Giannelli col suo ‘La via della sete/a – parte II’ (Giuliano Ladolfi Editore). La parola nella Giannelli è urgenza. Urgenza di comunicare al prossimo una voglia di vita debordante. Una comunicazione ‘disturbata’ da questo impeto, che Angela cerca di domare, quasi un cavallo focoso. L’eleganza della poesia di Angela Giannelli, poesia sempre ricca e mai barocca o vanitosa, sembra sforzo di mediazione tra un pathos selvaggio, anche sanguigno, e le ragioni della mente. Fa pensare a un coltello affilatissimo e girato al contrario perché il taglio non ferisca. Ugualmente, nel saggiare l’opposto, liscio bordo della lama si avverte come una sensazione di pericolo… Sotto la cenere la brace è sempre in agguato.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 5 Dicembre 2014

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