“La Pasqua è anche festa della tradizione, soprattutto a tavola”
Pasquale Fatalino, patron a Noci di Antica Locanda, Mecca del buon mangiare
“La Pasqua è anche festa della tradizione, soprattutto a tavola”: lo dice in questa intervista al Quotidiano uno chef stellato e mediatico di assoluta fama come Pasquale Fatalino, patron a Noci di Antica Locanda, Mecca del buon mangiare.
Fatalino, siamo a Pasqua, che cosa prevede il rituale gastronomico?
“Intanto va detto che la Pasqua, oltre che festa religiosa per i credenti, è anche tradizione, di allegria. Noi pugliesi e meridionali nel particolare siamo amanti di tutto quello che riguarda la convivialità che è segno di vitalità”.
Va bene, ma che cosa preparare?
“La tradizione ha le sue brave regole anche se ogni massaia segue la propria ispirazione come è giusto che sia. Io darei qualche suggerimento”.
Prego…
“Intanto farei abbondare e privilegiare la pasta fatta in casa, magari con verdure spontanee o selvatiche, poi merita la dovuta attenzione il classico ragù misto di agnello ed altri tagli di carne, le uova e i formaggi, penso al canestrato e al primo sale”.
Di antipasto?
“Il classico Benedetto che fa parte della tradizione, ma anche uova sode ripiene di tonno e capperi. Un’ altra soluzione per chi non mangia carne potrebbero essere dei moscardini con piselli”.
Pasqua tuttavia è sinonimo di pasta e soprattutto fresca tirata a mano…
“Vero. Mi permetto di indicare ad esempio della pasta fresca in telaio con il sugo delle braciole e le polpette, e in aggiunta un classico, cioè il cosciotto di agnello con lampascioni e patate al forno”.
Dessert…
“Non può e non deve mancare sulle nostre tavole la pastiera o la più tipica pizza di ricotta pugliese, e certamente la colomba e le uova di cioccolata”.
Vino, che abbinamento scegliere?
“Che sia leggero, indicherei volentieri un rosato di prima scelta. Sull’ agnello per i più esigenti ci sta bene un calice di primitivo. Ma attenzione, bevete con moderazione”.
Come ci si deve alzare da tavola?
“Bisogna andare via da tavola ancora con un poco di appetito, le abbuffate non portano lontano, occorre maggior senso della sobrietà. Ma in ogni caso dobbiamo ricordarci che la Pasqua e la Pasquetta sono giorni di festa e come tali vanno onorati, specialmente con una buona e sana compagnia a tavola. In più, anche a costo che il conto sia leggermente più elevato, occorre usare assolutamente prodotti di alta qualità e di impatto locale. Bisogna essere attenti ai prodotti contraffatti o a quelli di seconda scelta che sembrano portare al risparmio, ma alla fine causano guai e problemi di salute”.
A tavola non si invecchia si dice…
“Assolutamente vero. Un pranzo con persone gradevoli, con una compagnia giusta ricrea lo spirito e rappresenta un momento di sana gioia. Durante una tavolata eviterei temi sensibili come la politica o l’ economia ed invece sarebbe bello ricordare tutti assieme le gioie e le situazioni belle. Il pranzo non è solo un fatto materiale, ma rappresenta un momento di confronto e di felicità”.
Qual è l’importanza della tradizione pasquale?
“Che la famiglia sappia e voglia trovarsi seduta a tavola, passando in armonia ore spensierate”.
I dati recenti pubblicati parlano di una ristorazione pugliese in netta crescita, condivide?
“Sono dati del tutto positivi che ci devono spingere ad andare avanti su questa strada, significa che la direzione di marcia intrapresa è quella giusta. Del resto da molto tempo, e non da ieri, tanti turisti hanno scelto la nostra terra ed anche Noci per passare le vacanze spinti da proposte gastronomiche di ottimo livello e dal vino di qualità. Tanta gente viene in Puglia perchè qui ormai si mangia bene dappertutto”.
Un suggerimento sul pranzo pasquale…
“Dovunque andiate fate attenzione alla scelta degli ingredienti. Auguro a tutti una serena Pasqua trascorsa in serena compagnia con le persone che amate. E naturalmente un buon menu, senza strafare”.
Bruno Volpe
Pubblicato il 8 Aprile 2023