Cultura e Spettacoli

La passione e l’amore per e nella musica

Kavus e Badio, due persone diverse unite dalla passione per la musica, hanno da poco realizzato il loro primo videoclip “Qui per te”, visionabile su Youtube  (http://www.youtube.com/watch?v=MIUwbBgAFYc). Un videoclip che ha come filo conduttore l’amore, indiscusso protagonista della vita quotidiana. Kavus Tahami in quest’intervista racconta il percorso che l’ha portato a realizzare “Qui per te” e le difficoltà affrontate.

 

Kavus, è da poco uscito su YouTube il tuo primo videoclip “Qui per te”. Che riscontro sta ottenendo?

Se dovessi usare due soli aggettivi: Sorprendente e gratificante.Questo perchè quando scrivo una canzone o una poesia sono solo io lo spettatore di me stesso e  definisco un lavoro compiuto solo quando quest’ultimo appaga la mia idea originaria, non mi curo del fatto che possa piacere al di fuori di questa intima relazione. Quindi non può che fare piacere se il tuo personale lavoro trova riscontri positivi.

Nel videoclip, insieme a te, c’è anche Badio. Avete scritto insieme il testo? Cosa o chi vi ha ispirato?

Fabio (Badio) ha inizialmente realizzato la base musicale con un suo amico (MonkeyB.) e gran parte del testo; poi ha cercato la mia collaborazione, affinchè io creassi il testo per le parti che avrei cantato. L’ispirazione è offerta dalla vita, dalle esperienze vissute che solo il sentimento dell’amore può dare  e dalla fantasia che di certo non manca.

E chi si è occupato della musica?

Così come per il testo ognuno ha realizzato per suo conto la melodia del proprio cantato. Questo credo sia il bello delle collaborazioni. Mi riferisco all’arte in generale, quando due differenti modi di creare trovano la giusta alchimia per coesistere e per dire insieme la stessa cosa, ne viene fuori sempre un buon risultato. L’arte dovrebbe sempre unire. In molti, e parlo soprattutto di chi vive di questo, se lo dimentica.

Chi vi ha aiutato nella realizzazione del videoclip?

Carlotta Mascolo, un’intraprendente e talentuosa ragazza tarantina che, proprio come noi, ha realizzato il tutto con molta passione e dedizione.  Stiamo tutti facendo i primi passi. A prescindere dal tempo che passa, è la visione del futuro quella a cui rivolgo la mia attenzione, così voglioso di creare e sfacciato per osare (o ingenuo per qualche maligno).

Quando e come è nata l’idea di realizzare il videoclip?

Mentre ultimavamo la realizzazione della canzone, ho pensato che fosse giusto farlo. Quello che possono fare le immagini unite alla musica nello trasmettere emozioni non hanno eguali. Badio era d’accordo con me.

Quanto lavoro c’è dietro “Qui per te”?

Davvero non molto. Musica e testo sono venute fuori di getto facilmente e questo perchè ci piaceva un sacco quello che stavamo facendo, la nostra comune passione.

Quanto è difficile emergere nel contesto musicale attualmente? 

Praticamente impossibile. Interpreti e cantautori dirompono ovunque ormai e il ‘mercato’ (anche se odio usare questo termine) è saturo. E’ difficile per gli stessi talent scout scovare quel che può piacere, proprio perchè siamo in tanti, ecco il motivo per il quale poi si affidano ai talent show.

Pensi che nel Nord Italia ci siano più possibilità?

Beh, indubbiamente Milano è il centro nevralgico della musica in Italia, dove chi ce la fa riesce a firmare un contratto con qualche grossa casa discografica. 

Oltre a dedicarti alla musica, di cosa ti occupi nella vita? 

Faccio un lavoro bellissimo in cui credo molto e nel quale dovrebbero credere tutti in realtà: tecnico per l’energia eolica. L’energia rinnovabile, pulita, è stata strumentalizzata male e non ci si focalizza mai sul fatto che è in assoluto la meno dannosa per la salute di tutti noi.

Hai detto che scrivi anche poesie. Dove si può trovare tutto quello crei?

Il mio ‘contenitore’ è il mio sito internet, realizzato da mio fratello Keivan,  HYPERLINK “http://www.kavus.it/”www.kavus.it. 

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Se ti riferisci alla vita, quello di essere equilibrato nelle scelte che verranno, perchè felicità e tristezza sono stereotipi della stessa medaglia e quello che più conta è cercare di essere sempre lucidi. Se intendi nello specifico l’arte, quello di continuare semplicemente a crearla, poco importa se da questa vi saranno frutti materiali.

E il tuo sogno nel cassetto?

Non per fare retorica, ma sogno un mondo migliore per tutti nel quale vivere o quantomeno dove prevalga il senso di giustizia che sta diventando sempre più una chimera. Vorrei un giorno dare il mio vero contributo, completando la mia vita laddove potrei darne di più; l’Africa, ad esempio, è un continente che amo.

Nicole Cascione



Pubblicato il 5 Marzo 2013

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