Cultura e Spettacoli

La Patria e l’illusione

A che serve girare un buon film senza un circuito di distribuzione degno di questo nome? E in tempi di globalizzazione distribuire vuol dire arrivare anche nei più reconditi angoli del globo. E invece molti cineasti, specie da noi, devono contentarsi di ‘prime’ locali e di faticose uscite a livello provinciale. Dopo di che tutto si arena. Ciò che in Italia è un dramma resta un grosso problema anche nei paesi messi meglio. E’ il caso della Corea del Sud. Quanti all’estero, ad esempio, hanno visto ‘Secretly greatly’ di Jang Cheol-Soo, questa ben riuscita pellicola in cui azione e spy-story s’intrecciano sullo sfondo di un represso bisogno di tenerezza? Ben pochi riteniamo. A quei pochi possiamo aggiungere le decine di spettatori che mercoledì scorso affollavano il Cineporto della Fiera del Levante in occasione della giornata di apertura di ‘I dispersi verso oriente’, una preziosa rassegna a cura di La Scatola Blu, associazione che si propone di allargare la fruizione della settima arte. ‘Secretly Greatly’ è la storia di due spie nordcoreane che, infiltrate in Corea del Sud, attendono in un sobborgo di Seoul l’ordine di entrare in azione. Ma l’ordine non giunge, il tempo passa, poi il corso della politica muta e fedeli pedine del Partito possono di colpo voltarsi in un peso per una Patria paranoica e ingrata. L’unica è sbarazzarsi di questi uomini, che però possono tornare utili al Nemico…  La pellicola di Cheol-Soo ha un andamento come schizofrenico, nel senso che in parallelo al ritratto di una Soul periferica, sonnacchiosa e popolare, scorre il tormento di giovanissimi super-agenti stretti tra il tallone di ferro di Pyongyang e i germogli di una coscienza libera. La formula funziona, anche piuttosto bene, almeno fino a quando l’intreccio di diserzioni, doppiogioco e opportunismo politico imprime al film un’accelerazione nel ritmo che finisce col renderne faticosa la visione. Per fortuna questo scadere nei più abusati luoghi comuni dell’action-movie statunitense (comunque ben fatte le esibizioni di arti marziali) ha luogo solo nell’ultimo quarto di spettacolo, il che non pregiudica le cose apprezzate in precedenza, ovvero i toni da commedia che si fanno felicemente trasversali ad una tensione strisciante. Eccellenti le interpretazioni dei protagonisti, Kim Hyun-Soo, Park Ki-Woong e Lee Hyun-Woo – La rassegna si chiude questa sera (l’ingresso è libero sino ad esaurimento posti) con un’ultima terna di film. Alle 16:30 ‘Roaring currents’ di Kim Han-Min (2014), alle 18:30 ‘Man on high heels’ di Jang Jin (2014) e alle 21:00 ‘Portrait of a beauty’ di JeonYun-su (2008).

Italo Interesse


Pubblicato il 12 Giugno 2015

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