Cultura e Spettacoli

La piana di Waterloo e la piana di Canne

Il 18 giugno 1815 (201 anni fa) Napoleone Bonaparte combatteva contro le forze alleate comandate da Wellington l’ultima, sfortunata battaglia. A distanza di 201 anni il terreno di scontro si presenta pressoché intatto. Ciò è stato permesso da una lungimirante legge del governo belga al cui rispetto si consacrano le Istituzioni di Waterloo, questa cittadina vallone di meno di trentamila abitanti. I visitatori (sono tantissimi ogni anno) possono sfruttare un terrapieno – elevato ai margini di quest’area che si estende per una dozzina di chilometri quadrati – sul quale pannelli esplicativi consentono di farsi un’idea concreta di cosa significarono dodici ore ininterrotte di cannonate, cariche di cavalleria e assalti all’arma bianca fra 74mila francesi e più di centomila fra Alleati e prussiani. Altri punti di osservazione (ma non invasivi sul panorama), collocati nei punti strategici consentono invece di capire la complessa dinamica di quella carneficina. Completano l’attrazione un museo delle cere e un museo dove sono conservati cimeli di quella fatidica giornata. A differenza che in passato, oggi non è consentito muoversi neanche a piedi sul campo di battaglia. Ciò allo scopo di impedire saccheggi. Con un metal detector, infatti non è difficile rinvenire a un metro di profondità ancora avanzi di elmi, corazze, sciabole, staffe, pistole, palle di piombo… Tutto ciò a Waterloo. E noi? 2232 anni fa nella piana di Canne gli uomini di Annibale massacravano ottantamila legionari romani in quella che è stata definita la più grande battaglia dell’era precristiana. Ma dove si consumò quell’altra strage? La determinazione del luogo vede ancora gli storici in disaccordo. L’opinione più accreditata è quella del Kromayer per il quale il combattimento ebbe luogo sulla riva destra dell’Ofanto a est dell’altura di Canne. Fanno però osservare altri che le cronache di Polibio, Livio, Plutarco e Appiano (i cronisti del tempo) parlano dell’Ofanto del 216 avanti Cristo. Ma in questi 2232 anni il fiume potrebbe aver cambiato, magari anche più volte, il suo corso… Essendo incerta la collocazione ed essendo passati migliaia d’anni non si può pretendere alcun museo della battaglia di Canne : chi voglia sentirne il ‘profumo’ dovrà contentarsi dei resti archeologici dell’antico abitato e dei reperti dell’era preistorica, classica e medievale conservati nel vicino Antiquarium. Questa indeterminatezza non vieta di muoversi in libertà  nella piana di Canne, a differenza che in quella di Waterloo. E vuoi che in tutti questi anni qualche furbacchione armato di metal detector non abbia acchiappato in silenzio qualche cosa?

Italo Interesse


Pubblicato il 18 Giugno 2016

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