Cultura e Spettacoli

La poesia di Baudelaire per la prima volta illustrata dalla fotografia

Un incontro fuggevole che profuma di rivelazione, a cui la grande città con le sue promesse mancate sembra fare da sfondo, o una natura rievocatrice di distorsioni ossessive con cui confrontarsi, e poi le donne e il misterioso universo femminile, fatto di luci e di ombre, il valore del tempo, della bellezza e della poesia, dell’anticonformismo, che porta l’arte a superare qualsiasi confine. Questo il mondo di Charles Baudelaire, che con i suoi scritti e la sua vita rappresenta tuttora l’artista e il poeta maledetto per eccellenza, figura iconografica che segna ancora profondamente la visione dell’intellettuale e del poeta ai giorni nostri. Ogni poesia della sua celebre raccolta’ Les Fleurs du Mal’ è stata interpretata da un fotografo diverso: un felice accostamento di artisti italiani e stranieri riuniti insieme in una suggestiva mostra/visione organizzata dall’Alliance Française presso l’Artoteca Alliance, visitabile a Bari fino al 19 Novembre. La mostra è dedicata alla memoria di Domenico D’Oria, docente universitario, intellettuale raffinato che è stato promotore di iniziative culturali per oltre 40 anni.

“In occasione del bicentenario della nascita del poeta Baudelaire abbiamo deciso di invitare fotografi provenienti da tutta Italia e Francia ad interpretare con le loro opere una poesia scelta dell’artista. Egli non amava la fotografia e la osteggiava considerandola di ostacolo all’ espressione artistica. Diversi artisti e pittori hanno illustrato ‘ I fiori del male’, ma in fotografia ci ha provato solo Cartier Bresson con alcune foto in edizione ormai rarissima. Quindi questo è il primo esperimento di illustrazione fotografica delle sue poesie, che prevediamo di portare in mostra anche a Venezia e in Francia. Credo che ogni artista presente abbia saputo interpretare in chiave moderna e originale il pensiero di Baudelaire e la sua straordinaria poesia, che non è descrittiva, ma un universo immaginifico che lascia spazio alle più disparate interpretazioni. Ogni artista ha dato la sua” spiega la curatrice della mostra Michèle Sajous, moglie del prof. Domenico D’Oria. Tra Le fotografie in mostra anche le opere di Beppe Gernone e Giuseppe di Palma, dedicate al valore del bacio, della bellezza e del tempo, e lo scatto d’autore di Nicola Amato, storico fotografo pugliese amante del paesaggio, pittore e artista poliedrico, che ha interpretato la poesia’ Elevazione’.

“Avevo già realizzato un video in relazione a questa poesia il cui senso contiene un’assoluta modernità  ancora oggi. L’immagine è stata realizzata qualche anno fa su una spiaggia dello Ionio, in un luogo che non è facile raggiungere, pertanto quasi incontaminato. Bisogna attraversare due fiumi per potervi accedere. Mi hanno colpito le tracce delle gomme lasciate da un fuoristrada che in qualche modo solcano la sabbia in maniera quasi prepotente e anomala, come a rappresentare l’intervento forzato dell’uomo sulla natura. Sullo sfondo un uomo perso nella nebbia. In particolare nel video si gioca sull’interscambio di immagini d’archivio, ma anche sui linguaggi del testo che intersecandosi in lingue e dimensioni diverse conferiscono senso all’ispirazione. Credo che ognuno proietti all’esterno il paesaggio che ha dentro di sé. Troviamo sempre ciò che cerchiamo, sia che si tratti di luce, di colore o di bianco e nero. Andare oltre significa, come credo intendesse anche Baudelaire, travalicare il senso immediato delle cose, cercando la propria originalità di espressione, senza farsi influenzare da ciò che è stato già fatto da modelli precedenti.”

Interprete delle varie traduzioni dalla lingua francese, il critico Francesco Fiorentino, che descrive così il sonettò ‘ A una passante’:” Come per la traduzione anche per la fotografia si tratta sempre di interpretazione. Ci suggerisce un percorso altro per entrare nella poesia. Bertolucci, Caproni, molti intellettuali importanti nella storia hanno tradotto questa poesia, facendolo ognuno con le proprie interessanti peculiarità. I rumori di una città tentacolare che da un lato affascina e dall’altro delude, offrono lo spunto per una riflessione su quei tanti momenti di intuizione di quella felicità mancata che forse nella vita avremmo potuto vivere.”

 

Rossella Cea


Pubblicato il 26 Ottobre 2021

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