Cronaca

La politica non può stare a guardare: troppo alta la tassa rifiuti

Troppo esosa la tassa dei rifiuti in Puglia, dove basta fare un po’ di conti per accorgersi che costa molto di più della media nazionale, in cambio di servizi spesso sono carenti, se non inesistenti. La conferma arriva da ‘report’ recenti, che certificano come nella nostra regione, e nel Sud in generale, si arrivi a pagare quasi il 30% in più rispetto al dato complessivo dell’intero Paese. <<Una famiglia pugliese ha speso in media nel 2021 ben 381 euro per la Tari, con punte di 422 euro ad Andria, 396 a Brindisi e 385 a Trani e Bari, con il capoluogo di regione che fa registrare un incremento del 10, 7% rispetto all’anno precedente. Senza dimenticare la spesa di 4mila tonnellate di rifiuti mandati fuori dalla Puglia perché non c’è la possibilità di gestirli sul territorio>>, chiosa il consigliere Davide Bellomo, capogruppo alla Regione Puglia della Lega di Salvini. Insomma, un vero e proprio salasso per i cittadini pugliesi, salasso che dipende essenzialmente dalla carenza degli impianti di trattamento. E per Bellomo, difatti, è la politica con la ‘P’ maiuscola che avrebbe l’obbligo di colmare questo <<gap>> non più tollerabile. Come? Favorendo sempre di più gli investimenti su quelle realtà produttive che sono in grado di trasformare i rifiuti in biometano. A Modugno c’è un esempio virtuoso, ma a quella inaugurazione del marzo scorso, fatta a favore di flash e telecamere, ne devono seguire molte altre se vogliamo annullare il divario atavico con le regioni del Nord e del Centro Italia. L’economia circolare è una forma straordinaria di ricchezza, la transizione ecologica un dogma da praticare quotidianamente, diffondendo sempre più quella cultura della raccolta differenziata che in Puglia stenta ancora a decollare. <<Ci sono ancora una decina di punti percentuali da colmare tra la nostra regione e il resto del Paese. Ognuno può fare la sua parte -conclude il capogruppo della Lega nell’aula di via Gentile – pretendendo al contempo che la politica si impegni per ridurre la tassa dei rifiuti e aumentare la qualità dei servizi”>> E così potrebbe anche capitare dalle nostre parti che una tassa rifiuti quintuplicata rispetto all’anno precedente possa essere sanzionata e censurata dal giudice, ritenendo il contribuente la richiesta avanzata dal Comune/esattore troppo alta e quindi affidarsi a un tributarista per l’eventuale ricorso. E se il Comune dovesse davvero applicare un regolamento carente, senza tenere conto dell’effettiva realtà economico-produttiva che opera sul territorio comunale, esso potrebbe subire la mannaia del Giudicante in applicazione del principio sancito dall’Unione Europea in base al quale “chi inquina paga”. Argomentazioni ritenute fondate e, quindi, potrebbe anche nei comuni pugliesi calare la mano pesante delle commissioni tributarie che, su istanza dei cittadini più tartassati, potrebbe indurre gli enti/esattori a riflettere. Eggià, questo pesante balzello sui rifiuti applicato dai comuni concorre a rendere ancora più insopportabile il carico fiscale che si abbatte su famiglie e imprese, sottraendo futuro ai giovani disoccupati. E finendo per arricchire enti arraffoni che godono sempre, però, del sostegno di chi applica percentuali più alte, a  prescindere dai servizi resi: dall’altro giorno i sindaci di una quindicina di comuni e città metropolitane potranno alzare la percentuale Irpef a carico dei loro contribuenti…salvo scordarsene alla vigilia delle prossime elezioni. (fradema)


Pubblicato il 10 Maggio 2022

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio