“La politica si svegli”: il cavalier Vincenzo Divella, amministratore delegato del colosso della pasta Divella lancia il suo allarme contro gli aumenti di luce e gas. Lo fa in questa intervista rilasciata al nostro giornale invitando la politica a svegliarsi dal letargo.
Presidente Divella: preoccupato da questi aumenti?
“Non solo preoccupato, molto preoccupato. Tutto questo avrà ripercussioni negative sulle grandi, ma soprattutto sulle piccole e medie imprese e temo che prossimamente alcune di esse, se andiamo avanti in questo modo, chiuderanno. Ricordo che se la produzione industriale cala e cresce la disoccupazione il pil cala”.
Ripercussioni pesanti per le famiglie…
“Innegabile ed anche qui vedo in pericolo il pil. Infatti se i prodotti comuni aumentano di prezzo, la gente riduce giocoforza i consumi, con tutto quello che ne segue”.
Il caro bollette si ripercuote ovviamente sui prezzi …
“E’ inevitabile che questo accada. Penso a noi della pasta. Per il momento non abbiamo applicato lievitazione dei costi, siamo fermi a gennaio. Ma se la situazione non si sblocca entro dieci- quindici giorni saremo costretti ad un ritocco tra il cinque e dieci per cento, e parlo di pasta, pane, farina, beni di prima necessità. A tutto questo aggiungete i costi dei trasporti che sono cresciuti per l’aumento del gasolio”.
Che cosa chiedete alla politica?
“Alla politica diciamo: svegliatevi, di questo passo rischiamo grosso. Abbiamo bisogno di una visione chiara e lineare, di piani industriali netti. Hanno perso tempo con l’elezione del Presidente della Repubblica. Da Draghi mi sarei aspettato maggior incisività di azione nell’affrontare questo problema che può diventare drammatico per industrie e famiglie. Facciano presto un decreto con il quale il governo si accolla temporaneamente per due o tre mesi gli aumenti sia del gas che della corrente. Altrimenti sarà difficile andare avanti. Sia ben chiaro che i grandi imprenditori resistono, i problemi sono per i piccoli e le famiglie”.
Bruno Volpe
Pubblicato il 10 Febbraio 2022
