La poltrona del segretario provinciale Barattolo traballa
Potrebbe giungere da un momento all’altro la notizia di commissariamento della segreteria provinciale dell’Udc di Terra di Bari da parte del responsabile regionale del partito, Salvatore Ruggeri, se non addirittura direttamente dal segretario nazionale Lorenzo Cesa. Infatti, nello scudo crociato barese la poltrona di segretario provinciale, occupata dall’ex assessore alla Toponomastica della giunta Emiliano, Filippo Barattolo, traballa già da tempo sotto le natiche dell’ex esponente del vecchio Psi, che nel 2009 riuscì ad impadronirsi della guida della formazione centrista, dopo l’uscita dal partito di Tato Greco e molti altri autorevoli esponenti locali dello scudo crociato, che non vedevano di buon occhio l’eccessivo sbilanciamento a sinistra del leader Pierferdinando Casini. E, quindi, dell’avvicinamento alla coalizione di centrosinistra della formazione centrista che da sempre aveva rappresentato effettivamente l’anima cattolica e moderata della coalizione berlusconiana. L’imminente sostituzione di Barattolo al vertice dell’Udc barese, secondo alcuni addetti ai lavori, è la diretta conseguenza dell’inversione di rotta del partito a livello nazionale, ma probabilmente anche dei pessimi risultati elettorali accumulati dall’Udc in Terra di Bari, ed ancor più nel capoluogo, durante gli anni di gestione Barattolo. Come è noto, infatti, negli ultimi anni la rappresentanza dello scudo crociato è sparita in molti Comuni della provincia di Bari e persino l’unica presenza dell’Udc confermata nel 2009, alle ultime amministrative baresi, grazie al premio di maggioranza (con l’elezione di Mara Gianpaolo prima e successivamente con il subentrato Giuseppe Margiotta), alla fine si è rivelata soltanto una testimonianza simbolica dello scudocrociato nell’Aula del consiglio comunale barese, piuttosto che un’effettiva rappresentanza politica del partito. Tant’è che sia la Gianpaolo (poi nominata assessore dal sindaco Emiliano, in quota all’Idv) che il subentrato Margiotta non hanno mai avuto un collegamento stretto con il partito che li aveva avuti in lista e portati in consiglio. Anzi, entrambi hanno sempre dimostrato di rispondere solo al sindaco e mai al partito. E ciò, forse, non tanto per abilità di Emiliano nell’intrattenere con gli stessi un rapporto particolarmente privilegiato, quanto per i demeriti di Barattolo nel gestire la segreteria provinciale e, quindi, nell’intrattenere relazioni politiche con gli esponenti presenti nelle istituzioni con il simbolo dello scudocrociato. Da non dimenticare, però, che il dato più emblematico della disastrosa gestione dell’Udc in Terra di Bari è quello emerso alle politiche dello scorso anno, quando il partito di Casini e Cesa, che in Puglia portava nel listino, in posizione di eleggibilità, il segretario della Federazione locale del partito, Barattolo, all’epoca assessore da circa 4 anni, è passato in provincia di Bari dagli oltre 45mila voti di lista delle politiche del 2008 ai poco più di 11mila del febbraio 2013. Con un significato tracollo elettorale alle politiche proprio nel capoluogo pugliese, dove l’Udc ha riportato appena lo 0,9% dei consensi, nonostante la citata presenza assessorile di Barattolo ed il suo favorevole posizionamento nel listino pugliese dell’Udc alla Camera. Sta di fatto che ora, secondo alcune indiscrezioni, la permanenza di Barattolo al vertice provinciale dello scudocrociato barese non avrebbe più il sostegno dei maggiori referenti nazionali dell’Udc, a cominciare proprio da Casini che in passato è stato quello che lo aveva fatto ascendere al ruolo di segretario e, soprattutto, indicato al sindaco Emiliano per il posto nella giunta. Ruolo, quest’ultimo, ricoperto fino ad una settimana fa, quando Barattolo si è dimesso con la motivazione di incompatibilità politica per la sigla rappresentata ad essere ancora presente in un esecutivo di centrosinistra, accingendosi l’Udc a livello nazionale a stringere nuove e diverse alleanze politiche in vista delle prossime elezioni europee ed amministrative. Una mossa, questa, che – a detta di qualche bene informato – Barattolo avrebbe fatto suo malgrado, ma spinto soprattutto dal sindaco Emiliano, che gli avrebbe imposto di uscire dalla giunta con la speranza che i vertici nazionali continuino a mantenerlo sulla poltrona di segretario provinciale. Ruolo che, secondo qualche addetto ai lavori, appare molto difficile Barattolo possa conservare alla luce dei motivi innanzi esposti. E, quindi, la sua revoca di Barattolo dalla segreteria dovrebbe essere un fatto politicamente inevitabile, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Appuntamenti che – sempre secondo indiscrezioni – dovrebbero vedere impegnati direttamente, con una candidatura al Parlamento europeo nel collegio meridionale, sia il coordinatore pugliese dell’Udc, Ruggeri che è pure segretario amministrativo nazionale del partito, che il leader Casini, oltre al parlamentare europeo uscente, il calabrese Luigi Trematerra. Il nome di chi, a breve, potrebbe sostituire Barattolo alla guida del partito in Terra di Bari non è ancora certo. Infatti, nulla sarebbe stato ancora deciso – sempre secondo indiscrezioni – sul nome dai vertici romani dell’Udc, per il nome del prossimo commissario della Federazione barese. Difatti l’unica certezza è che a Bari gli organi statutari ordinari del partito di Casini dovrebbe essere commissariati. E Barattolo, ormai in odore di commissariamento, – a detta dei bene informati – si sarebbe già precipitato a Roma da Casini, per un ulteriore tentativo di sventare tale evenienza. Ma il leader nazionale dell’Udc pare che da un po’ di tempo in qua, quando da Bari arriva Barattolo per incontrarlo, pare che si precipiti altrove. E ciò potrebbe non essere solo una coincidenza.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 11 Febbraio 2014