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La Popolare di Bari verso il commissariamento da parte di Banca d’Italia

Il Fidt (Fondo interbancario di tutela dei depositi) riunirà il Comitato di gestione il prossimo 18 dicembre ed il 20 successivo il Consiglio di amministrazione, per una serie di adempimenti di fine anno. In tali sedi, a quanto si apprende, i vertici del Fidt procederanno anche ad un aggiornamento sulla situazione della Banca Popolare di Bari, che la scorsa settimana – come è noto – ha presentato l’istanza per un intervento immediato di circa 900 milioni di Euro, per far fronte agli ordinari flussi di cassa di cui necessità a breve l’istituto. Però, le eventuali decisioni del Fondo dipenderanno dall’evoluzione della situazione. Al momento, infatti, sul tavolo del Fitd non è ancora stato presentato da parte della Popolare di Bari un Piano industriale dettagliato con il connesso fabbisogno di capitale che necessariamente deve accompagnare la richiesta di intervento, affinché l’istanza venga presa in considerazione e vada a buon fine. Intanto, in attesa di riceve il Pino industriale, il Fondo interbancario di tutela dei depositi sta monitorando l’evoluzione della crisi della Banca Popolare di Bari, per capire come dovrà intervenire nel salvataggio dell’Istituto di credito pugliese, il cui Cda giovedì corso ha deciso di proporre alla prossima assemblea dei soci un delibera che lo autorizzi ad avviare un’azione di responsabilità, per la situazione di dissesto in cui versa attualmente la Banca, nei confronti dell’ex ad, Giorgio Papa, in carica da Aprile del 2015 fino a dicembre del 2018, dell’ex responsabile della direzione crediti, Nicola Loperfido, e dell’ex condirettore generale, Gianluca Jacobini, figlio dell’ex presidente di Bpb, Marco Jacobini, per trent’anni ininterrottamente a capo della Banca barese, però non interessato dall’azione di responsabilità intrapresa. A giustificare la decisione di avviare un’azione di responsabilità, d’altronde, era stato un paio di giorni prima l’attuale ad della Banca, Vincenzo De Bustis, che in precedenza – tra il 2011 ed il 2015 – era stato anche Direttore generale della Bpb, rivelando che “centinaia di milioni di Euro” di perdite erano stati provocate da una “gestione creditizia fuori dalle regole, negli ultimi tre o quattro anni” con una “enclave ristretta” che aveva tenuto gli organi sociali “all’oscuro di quanto avveniva” con verbali del Comitato crediti “addomesticati” e “non veritieri” della situazione reale dei beneficiari del credito. Difatti, ora la Bpb ha urgente bisogno di circa un miliardo di Euro per poter riportare i parametri minimi regolamentari in linea con le norme italiane ed europee in materia al fine, poi, di liberarsi dei crediti deteriorati, ma di fatto ampiamente svalutati, presenti in bilancio. In ogni caso il Fitd per intervenire in favore di Bpb ha bisogno di un “compagno di viaggio”. Ossia di un “soggetto” che si assuma il ruolo di partner industriale, come è stato Ccb per Carige Cassa di Risparmio di Genova). Ed il nome che circola attualmente per la Bpb è quello del Mcc (Medio credito centrale), che è soggetto pubblico, controllato indirettamente dal Mef (Ministero dell’economia e finanza), attraverso Invitalia, che per intervenire ha però bisogno di un rimpinguamento statale delle proprie casse.  Ma, dopo giorni che si parla di un intervento in tal senso da parte del Governo nazionale per salvare la Bpb da un eventuale default, a sorprendere è stata la dichiarazione del premier, Giuseppe Conte, che, rispondendo recentemente alle domande dei giornalisti sulla decisione dell’Antitrust Ue di dare il via libera alla ricapitalizzazione della banca tedesca NordLb con capitale pubblico e sui dossier che riguardano la Popolare di Bari e Monte dei Paschi, ha precisato che “il sistema bancario italiano ha compiuto grandi progressi negli ultimi due anni, sia per i crediti deteriorati sia per i fondamenti che assicurano stabilità”. Infatti, ha concluso Conte: “Il sistema complessivamente e’ in buona salute. Al momento non c’é nessuna necessità di intervenire in nessuna banca”. Una risposta, quella di Conte, che verosimilmente non facilita l’operazione di intervento immediato del Fidt a favore di Bpb, perché non rassicura di certo gli organi deliberanti del Fondo sull’intervento statale di ricapitalizzazione della banca barese. Però, nel momento in cui stiamo per licenziare il presente servizio, in contraddizione a quanto precedentemente annunciato, è giunta la notizia che il Consiglio dei Ministri si riunirà a Palazzo Chigi alle ore 21 di venerdì 13 c.m. per varare un apposito decreto finalizzato al salvataggio della Banca Popolare di Bari.In ogni caso, L’associazione “Vittime del Salvabanche” sarà in piazza a Bari, mercoledì 18 dicembre dalle 10,30, per una manifestazione di protesta degli azionisti della Bpb di fronte alla sede principale della Banca, in corso Cavour angolo via Piccinni. “Seguiamo ormai da mesi, insieme agli azionisti rimasti intrappolati nella banca, le ultime vicende che coinvolgono la Banca Popolare di Bari” – ha dichiarato nell’annuncio della manifestazione di protesta la presidente dell’Associazione, Letizia Giorgianni, che ha poi aggiunto: “ Questo istituto ha proposto a semplici risparmiatori un investimento speculativo, senza metterli in guardia dai rischi che avrebbero potuto correre, senza fornirgli adeguati prospetti informativi e rassicurandoli che avrebbero potuto rivendere le azioni.Negli ultimi anni, però, queste azioni hanno subito una svalutazione di oltre il 70%, non ci sono compratori e adesso le negoziazioni sono sospese, con il pericolo reale che il valore dei titoli si azzeri”. “Dopo le quattro banche, le venete, dopo Mps e ancora dopo Carige – ha rilevato inoltre Giorgianni – anche il salvataggio di Banca Popolare di Bari fa emergere un sistema marcio del credito in Italia: mancanza di onestà, etica professionale, criticità nascoste nei bilanci per ‘truffare’ i risparmiatori, incapacità manageriali dei cda e addirittura vere e proprie manipolazioni del mercato. Ma i nostri Governi continuano a non occuparsene, intervenendo solo ed esclusivamente quando ormai i giochi sono fatti e occorre affrettarsi per l’ennesimo doloroso e dispendioso ‘salvataggio’, dove tra l’altro non sempre vengono tenuti in considerazione i diritti dei cittadini”. Giorgianni, ha anche affermato di “confidare nella Magistratura” per l’accertamento delle responsabilità. Ed a tal proposito ha poi aggiunto: “In queste ultime ore si parla dell’avvio di una procedura per un’azione di responsabilità nei confronti di ex amministratori da parte del nuovo management: su 12 amministratori – ricorda Giorgianni – se ne individuano solamente due o tre; ci sembra un modo per confondere solo le acque e per tentare, da parte dei nuovi dirigenti, di recuperare un minimo di fiducia degli azionisti che, invece, sanno bene che le responsabilità sono ‘collettive’ e questo gioco allo scaricabarile, fuori tempo massimo tra l’altro, non persuade e incanta più nessuno”. Infatti, per la presidente dell’Associazione, “palese è anche il fine di questa manovra di pseudo trasparenza”. Ovvero, “apparire candidi come gigli dando un’impressione di rinnovamento, al fine di indurre gli azionisti a votare, nella prossima assemblea, la trasformazione in spa”. Cosa questa estremamente pericolosa e distruttiva per i circa 70mila soci di Bpb che – sempre secondo Giorgianni – “perderebbero totalmente i propri risparmi e qualsiasi possibilità di intervento decisionale”. “Siamo comunque fiduciosi nella Magistratura – ha concluso la stessa Giorgianni – affinché accerti senza remore le responsabilità di chi, vecchio o nuovo management, ha portato la banca barese al dissesto”. Intanto, l’ultimissima è che, da fonti
vicine all’istituto, si apprende che si andrebbe verso il commissariamento della Banca Popolare di Bari da parte della Banca d’Italia. Infatti, già nel primo pomeriggio di oggi, 13 dicembre, il Cda dell’istituto di credito pugliese è stato convocato a Roma dalla Sezione Vigilanza di via Nazionale. Quindi, non resta che attendere le decisioni romane di Banca d’Italia e del Governo.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 14 Dicembre 2019

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