Cultura e Spettacoli

La Prima Antologia di poeti e scrittori in lingua barese

E’ in cantiere la Prima Antologia di poeti e scrittori in lingua barese che si riconoscono ufficialmente nelle regole della grammatica barese in proseguimento dell’opera di Alfredo Giovine. Ci sta pensando suo figlio Felice Giovine che è oggi Presidente dell’Accademia Lingua Barese Alfredo Giovine- Centro studi baresi. Lo abbiamo intervistato.

Presidente Felice Giovine, perchè ha scelto di proseguire con questa antologia l’opera di suo padre Alfredo e di che cosa si tratta?

“La stiamo lanciando, questa antologia, tra i poeti e gli scrittori che hanno scelto di aderire ufficialmente alle regole della grammatica barese. In poche parole è un’antologia che allo stato contempla venti poeti dialettali di Bari e centri limitrofi, tuttavia potrebbero diventare di più. Costoro aderiscono alla grammatica barese e questo sistema si chiama Terra di Bari, affonda le sue radici nei termini della tradizione e appunto nella struttura grammaticale del dialetto. Semmai quello che può cambiare da luogo in luogo è la pronuncia”.

Secondo lei a Bari si parla ancora il vero dialetto di un tempo?

“A Bari, spiace dirlo, il dialetto si sta italianizzando, la gente non ha più le basi grammaticali di una volta e tanti termini sono stati alterati con vera confusione. In sostanza il nostro dialetto che nasce ben prima che l’ italiano di Dante, si è modificato”.

Nicola Pignataro in una intervista al nostro giornale ha sostenuto che a Bari Vecchia si parla un dialetto e al Murat altro, risponde al vero?

“In parte ha ragione. Tuttavia è un fatto che riguarda maggiormente la pronuncia rispetto alla grammatica. In effetti è vero che alcune parole a Bari Vecchia sono pronunciate in un certo modo e al centro in altro. Quello che rileva è il tono con cui si parla e il discorso qui riguarda gli insulti e le bestemmie, perché i baresi sono grandi bestemmiatori. Poi esiste il non risolto problema della differenza tra pronuncia e scrittura, perché in tanti casi il dialetto trasposto nello scritto non è fedele alle regole della grammatica e indirettamente alla corretta pronuncia”.

Spesso i genitori si arrabbiano se i figli parlano in dialetto…

“Un errore anche se a me mia madre faceva lo stesso, ma mio padre mi diceva, non preoccuparti, non fa niente. Io non capisco perchè a Milano o Venezia si possa liberamente usare il dialetto anche in strada e non fa scandalo e qui abbiamo la puzza sotto il naso”.

A proposito di dialetto, ha visto Le indagini di Lolita Lobosco, che ne pensa?

“Non voglio più vederlo. Intanto hanno rovinato la ricetta degli spaghetti all’ assassina, quella del grande Pierino Lonigro ed è già un danno. Come non bastasse hanno sciupato banalmente la nostra parlata. Lo hanno fatto per pigrizia. Che cosa costava alla produzione far fare all’attrice alcune lezioni di dizione barese, farla andare in giro nei bar e mercati? Pensi conosco un extracomunitario che vive qui a Bari il quale ormai parla il dialetto quasi meglio di me, appunto perchè frequenta i locali”.

BV


Pubblicato il 28 Gennaio 2023

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