Cultura e Spettacoli

La prima colonna sonora della storia interpretata dagli allievi del Conservatorio

Come scrisse Sidney Lanier, la musica è quel sentimento d’amore in cerca di parole per esprimersi. Immaginiamo quindi cosa possa significare e a quale apice possa giungere la potenza espressiva delle composizioni di un genio come il francese Saint Saens unite al cinema muto nascente dei primi del novecento, quando la voce appunto non c’era. Così al Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari, in collaborazione con il Centre National du cinèma et de l’image animée di Parigi, hanno provato a restituirci fedelmente il senso di questo particolare abbinamento, con una prima assoluta per la Puglia della proiezione del film muto originale del 1908 “L’assassinat du Duc de Guise” dei registi André Calmettes e Charles Le Bargy sonorizzato dal vivo in sincrono con pianoforte, harmonium, archi, flauto, oboe, clarinetto, fagotto e corno. Una pellicola che fu musicata interamente da Camille Saint Saens, autore della prima colonna sonora della storia. Sul palco dell’Auditorium Nino Rota i giovanissimi allievi del conservatorio di Bari hanno interpretato magistralmente la musica di un genio eclettico e complesso, noto per i suoi slanci emotivi ma anche per il rigore formale delle sue composizioni. Ce ne parla la prof.ssa Anna Maria Sallustio, docente di pianoforte

“La particolarità di questa pellicola interamente restaurata a mano è quella di avere avuto la prima colonna sonora della storia ad opera del musicista Camille Saint Saens. Fino ad ora in Italia questa pellicola era stata proiettata solo con la versione pianistica, pianoforte e proiezione. Nel 2014 invece a Bari fu presentata la versione orchestrale completa, ma senza la proiezione. Quindi la nostra ricerca verte proprio su questa particolare interpretazione fedele il più possibile all’originale. Il cinema muto tramonterà per dare spazio al sonoro proprio con la morte di Camille. Divenuto quindi un simbolo importante. Abbiamo cercato di ricreare l’atmosfera sperimentale del clima culturale di Parigi che andava verso le avanguardie. Un compositore che fu anche geologo, astronomo, matematico e  cultore di usi e costumi dei luoghi che conosceva.Sono felice che la musica di questo grande compositore possa tradursi nell’interpretazione di allievi così giovani del nostro Conservatorio. I veri protagonisti di questo evento, che hanno così modo di apprendere le dinamiche virtuosistiche eccelse di un mito e cimentarsi nella difficoltà di esecuzione. Un esercizio formativo dal valore imprescindibile.”

Il progetto prende vita con la Classe di direzione d’orchestra del M°Giovanni Pelliccia, con cui discutiamo delle difficoltà tecniche di interpretazione di opere di questo genere.

“Non è stato semplice sincronizzare il tutto, perché vi sono delle scene del film mancanti che sono state sostituite, ma interpretare questo grande genio eclettico e per molti aspetti controversi  è sempre una grande sfida. Saint Saens è stato un grande artigiano della musica, un profondo conoscitore delle tecniche di composizione. Come tutti i compositori francesi difficile da eseguire, perché tutti i francesi sono cartesiani:per interpretarli bisogna avere una lucidità estrema perché, nonostante i temi romantici, il  congegno dell’orchestrazione è  estremamente raffinato, preciso e  complesso. Un bell’esercizio quindi sotto tutti i punti di vista per i nostri ragazzi. Una notevole esperienza didattica che diventa poi evento artistico da proporre al pubblico.”

Si sono alternati sul podio per la direzione d’orchestra Corrado M.Fondacone, Antonio  Legrottaglie e Roberto Casulli e al pianoforte Sara Moro, Fabio Di Gregorio, Gianluca Palombella, e il giovanissimo diciannovenne Gaetano Fanelli che dichiara felicemente il suo entusiasmo con parole che danno speranza per il futuro.

“Un solista ha in genere l’arduo compito di trascinare tanti elementi dell’orchestra, quindi una responsabilità non da poco per me, ma in periodi come questi credo ci sia bisogno di concerti di questo calibro: mettersi alla prova per noi giovani è importante. Il mondo della musica deve andare avanti. Questo progetto di ricerca è una cosa molto importante, specialmente perché riguarda un autore non troppo esplorato, capace di rompere schemi e tradizionalismi, con brani come Les carnaval des animaux e  Africa, fantasia in sol minore op.89, che rivalutano la musica classica in un’ottica più moderna e divertente con complessità da conoscere e  indagare. Un’esperienza propedeutica davvero importante per chi voglia affacciarsi a questo settore.”

Rossella Cea


Pubblicato il 30 Settembre 2021

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