Cultura e Spettacoli

La prima edizione di “Libri al caffè”

Dopo la sentita partecipazione da parte dei residenti del IV Municipio all’evento “Giovani ed anziani assieme” organizzata durante le scorse festività natalizie, continuano le attività sociali e culturali organizzate dalle associazioni cittadine ‘Barinquarta’ e ‘Voglia di crescere’ di Bari-Carbonara. Questa volta i residenti saranno invitati ad ascoltare le favole tradizionali pugliesi commentate nell’evento “Libri al caffè” in programma per domenica 17 gennaio. Un’ iniziativa nata per promuovere la letteratura locale sensibilizzando la cittadinanza e soprattutto le nuove generazioni, alla lettura delle favole tradizionali nostro importantissimo patrimonio culturale. Nella cornice della sala Castello in piazza Trieste 6 a Carbonara, alle ore 18.00, l’autore Manlio Triggiani, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno ed appassionato studioso delle tradizioni popolari, presenterà il suo libro, edito da Progedit, intitolato “Favole pugliesi” volto a tramandare alle nuove generazioni quelle favole della tradizione pugliese che, sorpassate dalla cultura di massa, hanno perso terreno nel bagaglio culturale dei cittadini più giovani. Dalla prefazione si legge: “Sessanta favole per sessanta “parole” per sessanta illustrazioni. Le introvabili “Favole pugliesi” ripropongono frammenti di sapienza popolare per lo più dimenticati o, al limite, sedimentati nel “DNA culturale” di più generazioni grazie agli insegnamenti che hanno riempito il tempo e lo spazio, dove divengono indistinti l’immaginare del bambino e il narrare dell’adulto. Il recupero di storie dimenticate, spesso nella versione in italiano dall’originario dialetto, non è, tuttavia, il solo fine del libro, né il principale. “Favole pugliesi” propone, piuttosto, una originale esperienza di ascolto e di lettura che mette al centro il legame tra la malia del racconto, l’efficacia didascalica della singola parola, la suggestione dell’illustrazione. L’alleanza tra queste tre dimensioni comunicative propone in nuova veste l’antichissimo piacere della scoperta, nella fiaba e nella favola, di tracce delle nostre tradizioni, di credenze, di ritualità antiche, di una saggezza che non c’è più. Un piacere che non ha tempo e non ha età, che prescinde da appartenenze sociali e ideologiche. Un piacere che diventa immenso quando il racconto si fa occasione di contatto tra generazioni”. Ogni fiaba è stata catalogata secondo un ordine alfabetico guidato dal principio che esse «reclamizzano»: dalla A alla Z, partendo da «accortezza» (con la storia del grano e del massaio), per finire a «zizzania», leggendo la vicenda dei cani che odiano i gatti e dei gatti che odiano i topi. Ed attraverso le storie vissute da personaggi lontani da noi, si ritrova l’universalità di molti dei nostri sentimenti, passando dalla benevolenza all’ingratitudine, dalla paura alla sincerità. La prima scoperta che questa ricerca porta al pubblico è che le fiabe e favole pugliesi sono tantissime ed hanno in se stesse la spiegazione di non pochi proverbi arrivati dai tempi antichi fino ai giorni nostri. Ecco la madre che copre le magagne dei figli, facendoli crescere in ogni agio ed eccovi l’affermazione che «mazze e panelle fanno i figli belli»; o, ancora, nella favola «I tre consigli» ritroviamo detti popolari sempre validi, come l’universale affermazione: «Chi lascia la via vecchia e prende la nuova, sa ciò che lascia, e non sa ciò che trova».  All’evento, moderato da Serena Russo, giornalista di Telebari, parteciperanno Francesco Magrone, ex consigliere circoscrizionale del IV municipio e presidente di ‘Barinquarta’ e tutti coloro, giovani e meno giovani, i quali hanno nostalgia delle favole raccontate dalle proprie nonne e vorranno cogliere l’occasione per ritornare indietro nel tempo, seppur per qualche ora, ricordando che anche loro, una volta, sono stati bambini anche se oggi non tutti se ne ricordano.

Maria Giovanna Depalma


Pubblicato il 15 Gennaio 2016

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