Cronaca

La prima vittoria dei residenti: sgomberato il dormitorio ‘ a cielo aperto’

Canta vittoria l’ex consigliere comunale barese Luigi Cipriani nella sua battaglia per liberare il quartiere Libertà dai migranti irregolari, visto che finalmente l’altro ieri notte la Polizia Municipale e le squadre dell’Azienda municipale all’igiene urbana hanno smantellato la “baraccopoli” di fortuna che da mesi “regnava” incontrastata sotto le arcate della Ferrovie Appulo Lucane in Corso Italia. E così, dopo numerose denunce e segnalazioni inoltrate alle istituzioni competenti, da parte di Cipriani (oggi dirigente del Movimento <<Riprendiamoci il Futuro>>), il primo, vero risultato concreto dopo le polemiche scatenate dalla crociata contro i troppi immigranti clandestini che si aggirano al Libertà è giunto con lo smantellamento del dormitorio a cielo aperto di Corso Italia. In particolare, fa ancora sapere Gino Cipriani, l’intera area interessata è stata lavata e disinfettata, visti gli accumuli di escrementi, anche perché a più riprese, la maggior parte dei residenti (si pensi in particolar modo ai bambini che si affacciano sui balconi), sono stati costretti ad assistere ad atti osceni, come ad esempio i bisogni dei quali gli stessi immigrati si rendevano protagonisti all’aperto. <<Ci auguriamo che quanto accaduto sia testimonianza dell’impegno che l’Amministrazione Comunale intende avere in proposito della lotta all’immigrazione clandestina in Città e che la stessa si adoperi per assicurare agli immigrati, che da mesi vivevano in condizioni precarie soprattutto sotto l’aspetto igienico-sanitario, una sistemazione ed un pasto caldo presso strutture convenzionate. Ad ogni buon conto, una cosa è certa: la nostra determinazione si è concretizzata nei fatti>>, ripete tutto d’un fiato Cipriani, deciso a continuare la sua crociata, come detto, contro gli irregolari che occupano ‘manu militari’ il quartiere Libertà, ma anche altre zone della Città, come Madonnella e San Pasquale. Prendendosela anche contro chi sfila per le vie cittadine contro il razzismo inneggiando all’uguaglianza e alla libertà con ‘Rolex’ al polso e scarpe da 100mila euro ai piedi, certo, ma senza risiedere certo tra via Manzoni e via Sagarriga Visconti o sotto le arcate appena sgombrate in Corso Italia. Il ‘donchisciotte’ del Libertà s’è rivolto, come si ricorderà, per iscritto direttamente al Ministro dell’Interno Matteo Salvini, segnalando anche a lui l’impossibile convivenza quotidiana con un numero esorbitante di extracomunitari incivili. Dalla sua lettera-denuncia, già giunta a destinazione: <<Nel nostro quartiere risiedono migliaia di extracomunitari, gran parte Africani, che gironzolano e stazionano quotidianamente per strada a tutte le ore creando spesso situazioni di rissa, tra loro e non solo. A tutto questo vanno aggiunti giri di illegalità, costituiti da prostituzione, spaccio e apertura di piccole attività commerciali di dubbia trasparenza e privi di autorizzazioni, carenti delle più elementari norme igienico sanitarie>>. Insomma, la gente è stufa, costretta non solo a sopportare in silenzio tutto ciò, ma la situazione è ancora più drammatica per diversi nuclei di famiglie che con i risparmi d’una vita hanno acquistato un appartamento (dai 150 – 200 mila euro) e che oggi – si legge ancora nella missiva inviata a Salvini – sono costretti a svenderli a soli 40- 50 mila euro per migrare in altre zone, cercando di salvaguardare l’incolumità loro e dei propri figli>>. In ballo anche una petizione popolare sottoscritta da circa 3mila cittadini del quartiere per far capire che il problema è molto, ma molto e sentito. E forse lo sgombero di quel “dormitorio” all’aperto sotto le arcate della Ferrovie Appulo Lucane in Corso Italia potrebbe rappresentare un segnale importante per i residenti del quartiere, non si mai razzisti, quanto desiderosi di vivere in pace a casa propria. Con tutti….

 

Francesco De Martino

 


Pubblicato il 19 Luglio 2018

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