Cultura e Spettacoli

La Principessa lavorò di fantasia

 

Il 16 aprile del 1071 Roberto il Guiscardo cacciava i bizantini da Bari. Il 945esimo anniversario di quell’evento rinnova i molti interrogativi che riguardano la figura del condottiero normanno. Uno di questi ha per oggetto il suo aspetto fisico. E’ credibile la descrizione che ne fa la principessa bizantina Anna Comnena nel suo ‘Alessiade’, cronaca della vita e del regno (1081-1118) di suo padre Alessio? : “Questo Roberto era di stirpe normanna, di condizione oscura, cupido di potere, d’ingegno astutissimo e coraggioso nell’azione: aspirava soprattutto alla ricchezza e alla potenza dei grandi e, non tollerando alcun ostacolo alla realizzazione dei propri disegni, prendeva tutte le precauzioni per conseguire il suo scopo incontrastabilmente. La sua statura era notevole, tale da superare anche i più alti fra gli individui; aveva una carnagione accesa, i capelli di un biondo chiaro, le spalle larghe, gli occhi chiari ma sprizzanti fuoco. La conformazione del suo corpo era elegantemente proporzionata… Si racconta che il grido di quest’uomo avesse messo in fuga intere moltitudini. Così dotato dalla fortuna, dal fisico e dal carattere, egli era per natura indomabile, mai subordinato ad alcuno”. Il tenore della descrizione fa pensare ad una donna che avendo avuto occasione di conoscere bene il Guiscardo ne abbia serbato un ricordo nitidissimo. E invece la principessa bizantina aveva solo due anni quando, nel 1085, il Guiscardo moriva… Vero è pure che questa descrizione, in superficie puntigliosa, è in sostanza vaga. Che il Guiscardo fosse di ‘condizione oscura’ era fatto risaputo. E può mai un conquistatore non essere desideroso di potere, furbo, coraggioso, ambizioso, indipendente, tenace e prudente? Quanto alle doti fisiche, i normanni rappresentavano un’etnia pressoché incontaminata, salvo poi imbastardirsi quando divennero stanziali nel Mezzogiorno. Erano perciò ben fatti, proporzionati, solidi e più alti della media ‘mediterranea’, chiari di pelle e di occhi (che quando ‘sprizzano fuoco’ segnalano il carattere del dominatore). Quanto alla voce stentorea, essa è legata ad un ‘si racconta’; e comunque in tempi in cui non esistevano microfoni, chi voleva farsi udire dai propri uomini nel corso della battaglia o disponeva di mezzi vocali non comuni o niente. In definitiva la descrizione della Comnena potrebbe andare bene anche per un Carlo Magno. L’unico ritratto che si possiede di Roberto il Guiscardo è di Merry-Joseph Blondel (è esposto nella Sala dei Crociati della reggia di Versailles), un pittore francese nato nel 1781… Tornando alla descrizione di cui prima, la figlia dell’imperatore Alessio era però adolescente allora che Boemondo, uno dei figli di Roberto, passò da Costantinopoli nel 1097 affascinando tutta la corte imperiale. Se davvero Boemondo era, come si dice,  “tutto suo padre”, allora la descrizione della principessa bizantina ritroverebbe credito.

Italo Interesse

 

 

 

 


Pubblicato il 16 Aprile 2016

Articoli Correlati

Back to top button