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La “provocazione” di Emiliano infiamma la polemica nel centrosinistra pugliese

La recente “provocazione” del governatore pugliese, Michele Emiliano, di un possibile complotto per fargli perdere le elezioni alle regionali del 2020, tra l’ex premier Matteo Renzi ed il precedente presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola”, infiamma il centrosinistra pugliese. Entrambi gli ipotizzati complottasti finora hanno ignorato l’accusa di Emiliano tacendo e, quindi, ignorando del tutto l’affondo provocatorio dell’ex-pm della Procura di Bari ed ora alla guida della Regione. Però, nel centrosinistra pugliese c’è chi all’affronto di Emiliano sta rispondendo per le rime e gettando, pertanto, ulteriore benzina sul fuoco della polemica innescata dallo stesso governatore, che tempo preme per stabilire con notevole anticipo il nome del candidato presidente della coalizione per le regionali del 2020. Infatti Emiliano, parlando con i cronisti delle polemiche interne ad alcune forze di centrosinistra sulla data delle primarie, fissata per il prossimo 24 febbraio da un tavolo del centrosinistra convocato dal segretario del Pd pugliese, Marco Lacarra, e dal quale si sono sfilati sia il rappresentante dei “vendoliani” di Sinistra Italiana che quelli della civica “La Puglia in più” del senatore Dario Stefano del Pd, ha dichiarato: “Se Vendola si vuole candidare” alle primarie del centrosinistra per scegliere il prossimo governatore della Puglia “lo dica”. “Mi ricordo – ha aggiunto Emiliano – quando il Partito democratico non voleva ricandidare Vendola e gli diceva ‘tirati indietro perché tu non unisci’. La stessa cosa Vendola la sta dicendo a me”. “Vendola – ha poi ricordato Emiliano – disse ‘facciamo le primarie’ e, onestamente, penso che quello che fu consentito a lui deve essere consentito anche agli altri”. “Io – ha aggiunto – non ho detto devo candidarmi per forza, ho detto facciamo le primarie”. Quanto alla possibilità di spostarle, Emiliano, che si é detto disponibile purché ci sia un candidato, ha precisato che “passare l’anno a tirare all’orso al Luna Park io non ci sto, perché io devo presentare i risultati dell’amministrazione, devo finire il lavoro e soprattutto devo costruire una coalizione per andare alle prossime elezioni”. “E se tutto questo avviene con un gruppo di rancorosi e anche un po’ traditori – ha inoltre rilevato il governatore – che lavora per Salvini, io non ci sto”. Emiliano ha poi ribadito di avere “ottenuto informazioni chiare, che vedo oggi non smentite da nessuno, di un accordo tra Renzi e Vendola per costituire un terzo polo al fine di favorire, è ovviamente una mia illazione, tutte quelle lobby contro le quali io mi sono schierato, soprattutto in materia ambientale di rifiuti, che evidentemente contano su di loro, perché io non ho altra spiegazione”. Ma anche a quest’ultima accusa, sia Renzi che Vendola tacciono. Quasi a significare di voler lasciare che Emiliano si cuocia nel suo stesso brodo. Invece, a parlare con i fatti, sono alcune associazioni di sinistra hanno annunciato un’assemblea dal tema ‘Prima le idee’, alla quale hanno aderito le sigle di ‘Sinistra Italiana’ e ‘Puglia in più’, che si terrà in a Bari, nella Fiera del Levante, alle ore 15 di sabato 23 febbraio. Ossia, il giorno prima della data in cui sono state convocate le primarie del centrosinistra pugliese per scegliere il nome del prossimo candidato governatore ed alle quali – come è noto – l’unico al momento in corsa è soltanto l’attuale presidente della Regione, Emiliano.  Sinistra italiana e Puglia in più, ritenendo che la data del 24 febbraio sia stata scelta apposta per non opporre alcuna alternativa competitiva ad Emiliano, hanno deciso di tirarsi fuori dalla competizione, annunciando la loro partecipazione all’iniziativa ‘Prima le idee’. Infatti, il segretario regionale di Si Puglia, Nico Bavaro, ha precisato che “c’é bisogno di parlare di idee e non del destino dei singoli”. La Puglia in più, invece, ha evidenziato in una nota che l’assemblea “é una iniziativa che restituisce il giusto valore a quello che occorre alla Puglia”. Iniziativa, questa, che dal segretario del Pd pugliese, Lacarra è stata definita come un “atto di forza” ed “indice chiaro di voler distruggere il centrosinistra”. Ma, per la verità, identica considerazione si potrebbe anche fare sull’avvenuta convocazione delle primarie del 24 febbraio in maniera non unitaria del centrosinistra. Ed Emiliano, infatti, conscio presumibilmente dell’errore marchiano in cui si è incorsi nel forzare la mano sui tempi delle primarie, potrebbe essere già entrato nell’ordine di idee di far spostare le programmate primarie, per evitare che le stesse si trasformino in un clamoroso flop per il centrosinistra, ma soprattutto per colui che le ha volute. E, quindi, per se stesso. Alle recenti polemiche interne al centrosinistra pugliese si è aggiunta l’ironia del capogruppo di Forza Italia alla Regione, Nino Marmo, che, con riferimento alla denuncia di complotto di Emiliano da parte di Renzi e Vendola, ha affermato: “I bambini giocano e parlano, ogni tanto, con qualche amico immaginario”, invece “il nostro simpatico Presidente di Regione, asfissiato dalla mania di complotti, ha il nemico immaginario”. Ed Emiliano – secondo Marmo – “ne vede parecchi ovunque” e “vede intrighi in ogni dove, fantasmi che lo assillano”, tanto da dargli (solo, forse, ironicamente!) addirittura  ragione. Infatti, ha poi affermato Marmo: “noi comprendiamo che sia in uno stato di ansia perché il centrodestra sta risalendo la china, si sta ricompattando e torna ad essere un avversario temibile nelle urne. La paura – come si dice – fa 90 e in alcuni casi fa venire qualche mania di persecuzione”. Però, – per il capogruppo forzista – “quello che Emiliano non comprende è che lui non perderà le elezioni perché sarà tradito dai suoi stessi alleati”, ma “li perderà perché non ha dato risposte ai cittadini. Non ha fatto niente di emblematico e di sostanziale in questi anni di guida della Puglia e potremmo fare l’elenco di grandi fallimenti che costano carissimo alla nostra comunità: la Xylella, il Psr, le gelate, la sanità, il dramma occupazionale… la lista è lunga”. Quindi,  ha concluso Marmo: “Inutile cercare alibi alla sconfitta”, perché “è lui l’unico responsabile”. Ma questo è forse, come per le primarie del centrosinistra chieste con largo anticipo da Emiliano, un po’ troppo presto per avere certezze.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 2 Febbraio 2019

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