Cultura e Spettacoli

La Puglia di Lucio Battisti

Che folla ieri al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi, dove Giulio Rapetti, in arte Mogol, ha presentato i più grandi successi di Lucio Battisti riproposti in chiave rock dai New Era (ventiquattr’ore prima, Rapetti e New Era erano stati al cineteatro Roma di Ostuni con lo stesso, acclamatissimo, spettacolo). Emozioni e nostalgia a carrettate. E un interrogativo : Lucio Battisti si esibì in Puglia? Sembra di no. E sì che lui di concerti ne tenne ben pochi prima del prematuro ritiro dalle scene. Tuttavia in Puglia mise piede più volte in veste di turista tra la fine degli anni sessanta e il 1973. Era ospite di Mogol, proprietario di una villa a Torre Squillace, a pochi chilometri da Porto Cesareo, acquistata su indicazione di Adriano Pappalardo, il cantautore salentino che all’epoca frequentava il giro milanese della Numero Uno, l’etichetta discografica dello stesso Mogol. In questo vasto ed elegante immobile inserito nel cuore di un pineta affacciata sul mare Mogol e Battisti passarono diverse estati in compagnia di parenti e amici. Quando ne avevano l’estro, i due amici si ritiravano in una stanza adibita a studio di registrazione e componevano. Si vuole che ‘Acqua azzurra, acqua chiara’ sia nata lì, ispirata dalla limpidezza del mare salentino, benché a tale proposito il paroliere abbia precisato che nella dimora salentina presero vita altre composizioni e non quella (il tema letterario di Acqua Azzurra appartiene all’infanzia di Mogol, che egli in estate trascorreva a Silvi Marina). Perché Mogol vendette così presto? Non fu noia o voglia d’altro. Fu a causa dell’abusivismo edilizio, divenuto in quei tre anni addirittura esplosivo. Mogol parlò di piccoli ecomostri che spuntavano come funghi, di vicinato insostenibile, di auto parcheggiate sugli scogli… Nel giro di quattro cinque anni un posto incontaminato e selvaggio era involuto in una località di mare mordi-e-fuggi. Una cosa inaccettabile. Una decisione presa d’impulso, pur con la morte nel cuore. L’immobile venne acquistato da tre imprenditori salentini, i fratelli Ruberti. Tre anni fa si parlava di trasformare quella villa e la relativa area verde in una sorta di ‘parco letterario’ dedicata al mito-Battisti ; una piccola struttura ricettiva, poi, doveva accogliere gli ospiti di prestigio previsti nel calendario d’eventi… Ma questa estate la doccia fredda : gli eredi dei Ruberti hanno messo la proprietà in vendita. Si parla di richieste vicine ai due milioni di euro. Chi comprerà? Agghiaccia l’idea di commercianti cinesi, di imprenditori russi, di magnati filippini, di riccastri indonesiani… Gl’importa assai a quelli di ‘Io vorrei … non vorrei … ma se vuoi’.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 22 Settembre 2017

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