Cronaca

“La Puglia è sulla stessa linea di Renzi per la formazione”

 

Il ministro dello Sviluppo economico del governo Gentiloni, Carlo Calenda, ha incontrato ieri a Roma il governatore pugliese, Michele Emiliano, per discutere dell’Ilva di Taranto e dei gasdotti che interessano la Puglia, a cominciare da quello più controverso del Tap, il cui approdo è previsto a San Foca, contrada marina del Comune di Melendugno (Lecce). “Un miracolo” ha definito Emiliano, al temine dell’incontro con il ministro, la riapertura del dialogo tra Regione Puglia e il governo centrale sui temi dell’Ilva e dei gasdotti. Infatti, per il governatore pugliese é comunque “un miracolo che si sia ricominciato a discutere con il governo”. “Dopo quasi 18 mesi di mio governo della Regione Puglia – ha continuato il presidente – si è riaperto il dialogo con Palazzo Chigi e di questo non posso che essere contento”. “Noi, ovviamente – ha sottolineato inoltre Emiliano – grazie alla forza dell’approfondimento tecnico degli uffici siamo riusciti a reggere un confronto tecnico con il governo, sia sull’Ilva che sui gasdotti, che ci ha fatto diventare interlocutori interessanti ed interessati”. “Credo – ha rilevato ancora il governatore pugliese – che questo sia anche il risultato del mio colloquio con il presidente del Consiglio Gentiloni che si è comportato con me in maniera assolutamente encomiabile”. “Da questo punto di vista – ha poi affermato Emiliano – è stato quello che io mi aspettavo”. Il colloquio – ha concluso il governatore – é stato molto positivo”, perché – ha sottolineato Emiliano – “abbiamo discusso nel merito senza frapporre questioni di principio a questioni che invece costituiscono l’interesse generale”.  La ragione di tanta soddisfazione e di tali entusiastiche affermazioni da parte di Emiliano sta evidentemente nel fatto che con il precedente premier, Matteo Renzi, i suoi rapporti non sono mai stati idilliaci neppure dal punto di vista istituzionale, se si considera che in passato è stato lo stesso Emiliano a dichiarare più volte che, da quando lui era stato eletto alla guida della Regione Puglia, vale a dire dalla seconda metà del 2015, con il premier Renzi non riusciva neppure a parlare telefonicamente. Ma questa ormai è “acqua” passata, perché ora il premier è Paolo Gentiloni ed i conflitti di Emiliano con il segretario del Pd, Renzi, non sono più su temi e problematiche di natura governativa, ma – come è noto – sono ormai esclusivamente politici e di partito. Infatti, il governatore pugliese potrebbe essere uno dei possibili contendenti di Renzi alla guida del Pd al prossimo congresso, avendo da qualche settimana annunciato la propria disponibilità a correre per la segreteria nazionale con la promessa, in caso di elezione, di portare il Pd su una linea politica sicuramente diversa da quella in cui lo ha incanalato l’attuale segretario. Ma di questo non sono convinti gli studenti pugliesi che fanno capo alla “Rete della Conoscenza” e che, con una nota a firma dei responsabili dell’associazione e diffusa dopo l’intervista di Emiliano al quotidiano “La Stampa” dello scorso lunedì, hanno dichiarato seccamente: “Il presidente della Regione è sulla stessa linea delle politiche di Renzi”. Infatti, rilevano gli studenti de “La Rete della Conoscenza” nel loro comunicato di contestazione: “Emiliano ha sottolineato la necessità di ‘riagganciare la formazione scolastica ad un percorso che porti alla certezza del lavoro almeno per gli studenti meritevoli’, anche attraverso la stipulazione di accordi fra Stato e imprese, portando ad esempio le modalità di gestione della transizione fra università e mondo del lavoro adottate dagli atenei privati”. Ma ciò, fanno poi notare gli stessi, è “perfettamente in linea con le politiche portate avanti dal governo nazionale con la legge 107/15 e l’introduzione dell’alternanza scuola-lavoro, nonché con la proposta di istituzione di lauree professionalizzanti in convenzione con imprese qualificate”. E, quindi, la proposta del governatore Emiliano “si dimostra perfettamente coerente con i provvedimenti dell’ex governo Renzi, rivelando l’assenza di una reale contrapposizione politica circa temi fondamentali, quali la formazione e il suo rapporto con il mondo del lavoro”. Infatti, evidenziano ancora i contestatori di Emiliano, “l’idea di assicurare l’assunzione esclusivamente agli studenti meritevoli e il parallelismo con le università private, inoltre, celano la condivisione della retorica fortemente meritocratica caratterizzante le politiche degli ultimi governi, secondo la quale alcuni diritti andrebbero assicurati esclusivamente a chi è considerato meritevole”. Nicolò Ceci, coordinatore dell’Unione degli studenti Puglia, commentando le affermazioni di Emiliano rilasciate al quotidiano torinesa, ha affermato: “dichiara di voler porsi in contrapposizione rispetto al passato, in realtà è completamente in linea con la retorica renziana: ritenere che il ruolo della scuola sia esclusivamente quello di fornire la certezza di un’occupazione per i pochi meritevoli e affermare di voler legare ulteriormente la formazione all’apparato industriale del nostro Paese, significa svalutare profondamente la conoscenza e il suo ruolo formativo”. E, continuando, Ceci ha precisato i motivi del dissenso: “Come più volte abbiamo espresso nelle ultime mobilitazioni studentesche, non vogliamo soltanto una scuola accessibile e di qualità per tutti, vogliamo ripensare alla formazione come strumento di emancipazione reale in contrapposizione ad uno svilimento della conoscenza intesa come mera formazione alla professione, in un mondo del lavoro sempre più precario, flessibile e in continua trasformazione”. Invece, il coordinatore pugliese della “Rete della Conoscenza”, Nunzio Nardulli, dopo aver ricordato che nella stessa intervista Emiliano afferma che lo Stato dovrebbe garantire “i diritti essenziali come la salute, la giustizia, la formazione, la sicurezza”, evidenzia che “gli studenti denunciano che in Puglia tali diritti non sono effettivamente garantiti”, in quanto “il tasso di dispersione scolastica al 23.9% testimonia la mancanza di politiche reali per il diritto allo studio”. Per cui, afferma Nardulli: “Troviamo estremamente contraddittorio l’atteggiamento del governatore Emiliano, che a livello nazionale si pone come difensore dei diritti sociali quando nella sua regione non ha stanziato neanche un euro sulla Legge regionale per il Diritto allo Studio, senza fornire alcuna risposta alle istanze degli studenti manifestate nel corso dell’autunno con numerose mobilitazioni”. Accuse, queste, che, se fondate, dovrebbero creare imbarazzo nel governatore pugliese, visto che a mettere in risalto alcune contraddizioni di Emiliano nella sfida a Renzi sono proprio i rappresentanti di Organizzazioni studentesche della regione di è presidente. Insomma, uno smacco non da poco da cui Emiliano, prima o poi, dovrà difendersi o rimediare con i fatti, se vuol almeno sperare di fare breccia tra gli studenti nella sua possibile sfida contro Renzi, ma anche nell’eventuale scommessa di attrarre al Pd parte del consenso giovanile che finora si è arroccato sul fronte “grillino”. 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 9 Febbraio 2017

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