Cronaca

La Puglia fa il bis all’Agricoltura nel governo “giallo-rosso” di Conte

 

La Puglia nel neo governo “giallo-rosso” fa il bis al Ministero per le Politiche agricole e forestali. Infatti, dopo la scelta del premier Giuseppe Conte della pugliese Teresa Bellanova del Pd alla guida del Dicastero di via XX Settembre, anche il M5s ha portato un pugliese, Giuseppe l’Abbate, sulla poltrona di sottosegretario nello stesso comparto. Un altro parlamentare pugliese del M5s, Mario Turco, invece è stato scelto come sottosegretario alla programmazione economica presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. L’Abbate, originario di Castellana Grotte ma vive a Polignano a mare, è laureato in informatica ed è al suo secondo mandato nell’Aula di Montecitorio, dove attualmente è il capofila della delegazione del M5s nella commissione permanente all’Agricoltura della Camera. Turco, invece, è al suo primo mandato parlamentare, essendo stato eletto per la prima volta nel 2018 in uno dei collegi senatoriali della provincia di Taranto. Il neo sottosegretario alla programmazione economica è docente all’Università di Lecce, oltre ad esercitare la professione di commercialista. Ma vediamo più nel dettaglio la composizione dei neo nominati esponenti che completano la squadra del governo Conte-bis e che è, come per l’esecutivo ministeriale, anch’essa in prevalenza a trazione meridionale. Infatti, delle 42 nomine effettuate per le poltrone da vice-ministro e da sottosegretario (27 uomini e 15 donne), ben 15 sono di espressione del Sud Italia, 13 sono del Centro Italia ed 11 del Settentrione. Un trend che conferma la prevalenza meridionale degli esponenti del governo “Conte 2”   già evidente nella squadra dei ministri che, come è noto,  tra i 22 responsabili dei Dicasteri annovera 11 sono del Sud, 2 del Centro Italia e 9 del Nord.Un governo, quello “giallo-rosso”, che sulla carta è a “trazione meridionale” e che, proprio con riferimento alle poltrone occupate al Ministero delle Politiche agricole e forestali, ha fatto già dire a un deputato della Lega,  Franco Manzato, che “nella scorpacciata di poltrone del governo Conte bis, il Nord produttivo non è stato rappresentato come invece meritava”. Ma, come è noto, del Sud è anche il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che originario di Volturara Appula, paesino pugliese della provincia di Foggia. Tra i 42  neo nominati dal Consiglio dei ministri a completamento della squadra di governo dieci sono quelli scelti per la carica di viceministro e 32 per quella di sottosegretario. Tra i sottosegretari di origine pugliese figura anche Ivan Scalfarotto del Pd che è foggiano di origine, ma che, contrariamente alle politiche del 2013 quando fu candidato in posizione di sicura eleggibilità nel listino pugliese del Pd per la Camera, nel 2018 è stato eletto deputato in collegio della Lombardia. Pertanto, a conti fatti, possiamo sostanzialmente affermare che il Pd alla Puglia ha assegnato due esponenti di governo di primo piano, la salentina Bellanova all’Agricoltura ed il biscegliese Francesco Boccia agli Affari regionali, ed uno di governo di secondo livello, il foggiano Scalfarotto, per l’appunto, agli Affari esteri. Mentre il M5s, escludendo il premier Conte, che è di origine pugliese, ma non è da considerare a tutti gli effetti un’espressione politica dei pentastellati (sia perché non è un parlamentare, sia soprattutto perché non è neppure un iscritto al Movimento), ha riservato agli esponenti parlamentari penta stellati della nostra regione appena due posti, per giunta di secondo livello, nel governo “giallo-rosso”. Eppure la Puglia, come si ricorderà, alle politiche del 4 Marzo del 2018 ha consegnato al M5s l’en-plein di risultato sia nei collegi del maggioritario per la Camera che in quelli per il Senato, oltre a seggi conseguiti nei listini dei collegi del proporzionale. Infatti, dei complessi 309 parlamentari eletti su scala nazionale e nei collegi esteri dal M5s ben 44 sono quelli eletti in Puglia, dove alle elezioni del 2018 la formazione politica di Beppe Grillo e Luigi Di Maio &C. non solo – come suole dirsi – ha fatto cappotto in tutti i collegi del maggioritario, ma ha pure ottenuto una percentuale di consensi tra le più alte riportate dal Movimento nel resto dell’Italia. Quindi, verrebbe da chiedersi, come mai il M5s alla Puglia, in questo secondo governo Conte (ndr -nel primo di espressione pugliese del Movimento era – come è noto – la salentina Barbara Lezzi, alla guida del Dicastero per il Sud) ha riservato appena due posti di sottosegretariato, di cui uno (il giovane L’Abbate) – per giunta – nello stesso Dicastero in cui alla guida c’è un esponente (Bellanova) del partito alleato di governo (ma avversario nelle urne!) che vanta sicuramente un’esperienza e una dimestichezza nella gestione reale del potere di gran lunga superiore a quella dell’esponente del M5s ad ella affiancato per la gestione del comparto agricolo. Quindi, anche per le nomine di secondo piano i pentastellati pugliesi appaiono penalizzati nel neo-governo “giallo-rosso” di Conte. Una penalizzazione che di contro vede gli esponenti del Pd pugliese premiati con la presenza di ben due ministri ed un sottosegretario. E dire che proprio in Puglia il partito di Nicola Zingaretti, nel 2018 (ma anche alle precedenti politiche del 2013) ha ottenuto in percentuale uno dei suoi peggiori risultati di scala nazionale. E ciò, verosimilmente, proprio grazie ai voti che era riuscito a sottrarre al Pd il M5s. Ma se poi – come è ora accaduto – nell’alleanza tra M5s e Pd la bilancia delle poltrone dei pugliesi nel governo ha finito per pendere nettamente a favore di quest’ultimo, allora molti elettori pentastellati pugliesi potrebbe anche ritenere che la valanga di voti dati al Movimento, sia nel 2013 che nel 2018, a livello romano non hanno ottenuto il giusto peso. E che, quindi, sono forse stati troppi per una così scarsa considerazione per le poltrone di un governo a trazione pentastellata. Ma il “Conte-bis” sarà davvero un governo a siffatta trazione? Dal ripartizione dei posti complessivi nella compagine di governo non si direbbe. Ma vedremo per il resto.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 14 Settembre 2019

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