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La Puglia possibile laboratorio centrista con la “benedizione” di Emiliano e Renzi?

Le civiche pugliesi vicine al governatore potrebbero sostenere il "Terzo polo" alle prossime europee

La Puglia come possibile laboratorio politico non soltanto per l’alleanza di governo tra Pd ed M5S, ma eventualmente anche con una nascente area centrista facente capo all’ex ministro Beppe Fioroni ed al leader di “Italia Viva”, Matteo Renzi. Infatti, le liste civiche che alla Regione Puglia sostengono il presidente Michele Emiliano da tempo hanno preso le distanze dal partito di Elly Schlein, il Pd, e sono alla ricerca di una “sigla” nazionale in cui accasarsi per le elezioni europee del 2024 e con la quale vorrebbero anche tentare di eleggere un europarlamentare nella circoscrizione elettorale meridionale, di cui fa parte – come è noto – anche la Puglia. Dopo l’incontro di qualche mese fa a San Giovanni Rotondo di Emiliano e Fioroni, alla Regione è partita l’iniziativa dell’assessore civico Sebastiano Leo, considerato vicinissimo allo stesso Emiliano, a tentare di costituire in Consiglio un’area politica centrista di matrice cattolica, per portare alle prossime europee sotto un unico “ombrello” i civici della maggioranza giallo-rossa al fine sia di controbilanciare il peso politico del Pd all’interno della stessa, sia di contribuire alla costituzione di quel “campo largo” tanto caro al governatore Emiliano e che va dalla sinistra estrema, includere chiaramente M5S e Pd, per poi lambire anche l’area di centro più spostata a destra. Un progetto, questo, che ha portato il governatore Emiliano a temporeggiare sulla richiesta alla sua maggioranza ed all’opposizione di spodestare il consigliere Sergio Clemente dall’Ufficio di Presidenza dell’Aula, nel quale ricopre il ruolo di segretario in quota maggioranza e dal quale – come si ricorderà – il governatore lo voleva rimuovere dopo il passaggio, agli inizi di dicembre dello scorso anno, dalla civica di maggioranza in cui era stato eletto nel 2020 al neo gruppo di “Azione”, costituito dallo stesso Clemente, unitamente a due ex Pd, Fabiano Amati e Ruggero Mennea. Difatti anche quest’ultimo, insieme a Clemente, potrebbe essere della partita ed abbandonare il partito di Carlo Calenda, per schierarsi in una nuova formazione centrista nazionale che potrebbe costituirsi con Fioroni e Renzi, in vista delle prossime europee. E con questa nuova formazione politica, se dovesse effettivamente concretizzarsi, potrebbero accasarsi, oltre all’assessore Leo, ben altri cinque consiglieri civici di maggioranza alla Regione (Mauro Vizzino, Saverio Tammacco, Mennea, Clemente e Massimiliano Stellato, già di “Italia Viva”) e tutti vicini ad Emiliano. In tal caso, però, poiché il partito di Calenda difficilmente si sposterebbe a sostegno di Emiliano, essendo stato quest’ultimo – come si ricorderà – a respingerne l’appoggio lo scorso dicembre (per evitare verosimilmente un contrasto insanabile con il M5S di Giuseppe Conte), è possibile che Clemente e Mennea si spostino nell’eventuale nuovo gruppo regionale di area Fioroni-Renzi. Un nuovo gruppo che, forse, ha già la “benedizione” di Emiliano per la costituzione, oltre che di Renzi, il quale quasi sicuramente non dichiarerebbe l’appoggio esplicito del suo partito alla maggioranza di Emiliano, ma si limiterebbe a non prendere posizione contro, al fine di poter poi portare acqua alle europee, con gli anzidetti consiglieri regionali, al mulino del polo centrista. Infatti, alle europee – come è noto – vige il sistema proporzionale con le preferenze e, quindi, i voti si contano non solo alla lista, ma anche ai candidati. Perciò, la possibilità di poter effettuare alle europee, nella nostra regione, un laboratorio politico centrista in simbiosi con il centrosinistra giallo-rosso di Emiliano rientra sicuramente nei programmi di Fioroni, ma forse non dispiace neppure al leader di “Italia viva”. Qualcosa di più in tal senso la si potrà capire dalla convention di Iv che si apre oggi a Napoli dal significativo titolo “365 giorni all’alba”, organizzata per rilanciare quell’idea di “Terzo polo” confederato che ultimamente ha rischiato di dissolversi per la nota “guerra” intestina scoppiata tra Calenda e Renzi, ma che però ora potrebbe riprendere quota con l’innesto del “progetto Fioroni”. Un progetto, questo, che potrebbe essere sperimentato a partire proprio dalla Puglia, dove il governatore Emiliano verosimilmente non ha alcuna difficoltà a fare in modo che le civiche a lui vicine diano il proprio apporto alle europee, con la speranza non tanto recondita di poter conquistare il prossimo anno un seggio al Parlamento di Bruxelles, qualora i voti di tutte le civiche a lui vicine nel 2020 non si volatilizzano a favore di altre forze politiche nazionali.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 10 Giugno 2023

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