La Puglia “snobbata” nella legge di stabilità per la gelata di febbraio 2018
La Puglia, secondo quanto denunciano i vertici regionali di Coldiretti, nonostante i numerosi emendamenti presentati da rappresentanti di maggioranza ed opposizione alla ‘Finanziaria 2019’, è stata snobbata per la gelata che ha interessato il comparto alla fine dello scorso mese di febbraio. Infatti, il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, con una nota ha dichiarato:“Non c’è ombra di emendamento nella manovra finanziaria, considerato che gli emendamenti dell’opposizione in deroga al Decreto 102 sulle calamità naturali per le gelate che hanno seriamente compromesso la produzione olivicola e olearia pugliese, con un tonfo del 65% nella produzione, sono stati tutti rigettati”. Quindi, ha aggiunto Muraglia: “Ci rivolgiamo a tutti i parlamentari, principalmente a quelli di maggioranza, chiedendo di assumere in fretta un’iniziativa legislativa ad hoc, perché evidentemente, nonostante lettere, denunce, manifestazioni, non è stata percepita la gravità della situazione che sta per esplodere”. E il presidente di Coldiretti Puglia ha concluso le sue dichiarazioni al riguardo rincarando la dose: “Non possiamo certamente permettere che finisca così e non saranno le festività natalizie a fermarci”, perché “qui ci sono in gioco le sorti di un settore portante per l’economia regionale, che da lustro alla Puglia all’estero, che rende ricca la nostra regione. Chi di dovere deve trovare una soluzione”, suggerendo la necessità dell’emissione da parte del Governo di un provvedimento che estenda a tutte le colture le misure previste dalla declaratoria di stato di calamità naturale. Richiesta, quest’ultima, avallata e ulteriormente giustificata dal direttore pugliese di Coldiretti, Angelo Corsetti, che, nel ribadire la necessità per il Governo a farsi carico di una deroga alla legge dello Stato sulle calamità naturali, ha sottolineata l’esigenza per il settore di ottenere il riconoscimento dei danni subiti anche dagli olivicoltori pugliesi e da tutti gli altri lavoratori agricoli connessi a tale produzione, che stanno affrontando in solitudine il bilancio di una campagna olivicola disastrosa, qual è stata – per l’appunto – quella di quest’anno, perché – come è noto – drammaticamente falcidiata dalla gelata di febbraio 2018. Infatti, ha meglio chiarito il direttore di Coldiretti Puglia, “il cortocircuito nasce purtroppo dal meccanismo del Decreto 102 (ndr – del 2004) che vincola la declaratoria di stato di calamità e tutte le conseguenti provvidenze alle sole colture non assicurabili”. “Non sappiamo più come ribadire – ha esclamato Corsetti – che la gelata che ha compromesso la produzione olivicola e olearia pugliese si è abbattuta sulle province di Bari, Bat e Foggia dal 26 febbraio al 1° marzo 2018 quando gli olivicoltori non potevano assicurarsi, perché le polizze multi rischio non possono essere accese durante l’intero arco dell’anno, ma solo in periodi limitati e solo in fase di allegagione della fioritura per le piante”, precisando che nel caso dell’olivicoltura l’assicurazione può essere sottoscritta solo nel periodo che va da marzo a maggio. Quindi, una richiesta legittima quella avanzata dagli olivicoltori pugliesi che da tempo stanno chiedendo una deroga alla normativa ordinaria sul risarcimento dei danni da calamità naturali per le produzioni agricole. A lamentarsi, invece, per la recente decisione del governatore pugliese, Michele Emiliano, di inserire un emendamento riguardante gli ulivi monumentali colpiti dalla Xylella nella legge regionale del Bilancio 2019 è il consigliere Domenico Damascelli di Forza Italia, che con una nota ha dichiarato: “Si continua a giocare con la
Xylella: il governo Emiliano ancora una volta cambia idea sulle eradicazioni, imponendo lo stop al taglio delle piante monumentali, anche se infette, con un disegno di legge che è stato inserito nel
calderone degli emendamenti alla legge di Bilancio 2019, in modo da farlo approvare con una scorciatoia. Un modus operandi scorretto, per aggirare il confronto sulle conseguenze del provvedimento”. Infatti, si è chiesto l’esponente berlusconiano nell’Aula di via Capruzzi: “ Come si giustifica questa decisione priva di qualsiasi base scientifica o tecnica, di concedere una deroga alle eradicazioni per gli ulivi monumentali dichiarati infetti, benché la scienza attesti che
é il taglio l’unica via per contrastare il propagarsi del batterio? Perché questa nuova piroetta di Emiliano sulla questione eradicazioni?” E, continuando, Damascelli ha poi fatto un riepilogo delle precedenti ed altalenanti posizioni assunte dal governatore pugliese sulla “questione”. Infatti, ha commentato Damascelli – in questa sciagurata vicenda il presidente Emiliano ha cambiato posizione più di una volta. “Inizialmente – ha dichiarato il consigliere di Fi – Emiliano ha sostenuto gli oppositori del piano Silletti, dicendo no alle eradicazioni per puro populismo e salutando come una liberazione l’uscita di scena del commissario per l’emergenza Xylella”. E questa – per Damascelli – “è una responsabilità politica gravissima”. Infatti, ha sottolineato il consigliere forzista, solo quando il governatore si é reso conto dell’avanzata dilagante del batterio, e sotto la minaccia di nuove infrazioni Ue per le mancate eradicazioni, Emiliano ha fatto un’altra delle sue acrobazie, chiedendo al ministro delle Politiche agricole Centinaio di sburocratizzare le pratiche, al fine di velocizzarle. Ma “ora – ha rilevato inoltre Damascelli – all’improvviso, cambia di nuovo idea, imponendo deroghe per le piante monumentali infette, benché sia dimostrato che non hanno maggiore resistenza al batterio rispetto agli altri ulivi né hanno possibilità di essere salvate, ma alimentano soltanto il propagarsi dell’infezione”. Un provvedimento, quest’ultimo che stoppa l’eradicazione degli ulivi monumentali infetti, che per Damascelli ancora una volta si rende Emiliano “complice della Xylella”. Una complicità, però, che sicuramente non ha un solo responsabile in Regione, oltre che a livello nazionale e financo europeo, ma che già dalle prime avvisaglie della Xylella, nel 2011, ha avuto degli “imperdonabili” responsabili per la sottovalutazione del fenomeno.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 28 Dicembre 2018