La Regione sostenga i porti turistici
Arriva l’estate e le regioni si mobilitano per tempo allo scopo di non perdere il treno del turismo con le nuove offerte a beneficio di addetti ai lavori, imprenditori ed enti affiliati, sull’attenti dopo i periodi di crisi della pandemia. A che punto si trova la regione Puglia, con le sue coste a cinque e sei stelle? “Il presidente Emiliano e la sua Giunta intervengano presso il governo, ed in particolare i Ministeri del Turismo, delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili e dell’Economia e delle Finanze, per sollecitare interventi in merito a promozione, investimenti, adeguamenti normativi e supporto fiscale in favore dei porti turistici e delle società di charter, rivolgendo inoltre apposita istanza di sensibilizzazione per la definitiva considerazione delle società di charter nautico come società di servizi turistici”. E’ l’impegno che ha chiesto Davide Bellomo, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Puglia con una mozione al governatore e agli assessori regionali. Al sodo: l’Italia dispone di 285 porti e approdi turistici, con una dotazione di 162mila posti barca. Una ricchezza straordinaria, che può rappresentare la base necessaria per rispondere ai nuovi trend di fruizione della vacanza, fortemente legati a forme di consumo esperenziali, al contatto con la natura, al turismo sostenibile, alla “sharing economy”. Altri Paesi come la Croazia, dove nel settore del charter nautico sono attive ben 6000 imbarcazioni contro le mille operanti in Italia, hanno già intuito le enormi potenzialità da sfruttare e l’evidente indotto economico sulle destinazioni ad elevato numero di presenze. La navigazione da diporto e il turismo nautico sono, e devono essere considerati, veri e propri segmenti turistici, porte di accesso dei territori e delle destinazioni, da associare a quelle forme di ricettività di “static charter” o “locazione all’ormeggio”, già molto diffuse a livello internazionale e presenti anche in alcune realtà italiane, come l’albergo nautico diffuso, le house boat e il bed & boat. “”Promuovere queste attività, investire su di esse, agevolarle fiscalmente e dare loro chiara e condivisa regolamentazione, significa offrire alla Puglia una nuova opportunità di sviluppo, produrre una ricchezza che cammina sull’acqua. Senza evocare miracoli, ma con la forza concreta e trainante delle idee””, la richiesta del consigliere leghista Bellomo. Intanto anche Assonautica è scesa in campo chiedendo, tra le altre cose, il riconoscimento della nautica da diporto, dei porti e degli approdi, come vere e proprie strutture turistiche, non solo a parole, ma prevedendo interventi di valorizzazione e promozione, il riconoscimento nelle legislazioni regionali della figura dei ‘Marina resort’ e una regolamentazione delle locazioni all’ormeggio, cioè il noleggio delle barche per dormire a bordo. Insomma, bisogna darsi da fare considerando la navigazione da diporto un segmento turistico alla stregua del turismo enogastronomico o del mototurismo, e attivare la sua valorizzazione e promozione sia nell’hub digitale turistico previsto dal Pnrr sia nei piani di promozione del ministero e dell’Enit, attraverso un’istanza al ministro del Turismo. Occhio, dunque, anche in Puglia alle nuove forme di ricettività turistica di static charter, o locazione all’ormeggio, già molto diffuse a livello internazionale e presenti nella realtà italiana, come l’Albergo nautico diffuso, le House Boat, il Bed & Boat”. E basterebbe non andare troppo lontano, guardando per esempio cosa sta facendo la regione Basilicata su questi fronti per incentivare il nostro turismo.
Antonio De Luigi
Pubblicato il 17 Maggio 2022