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“La retta aumenta, l’assistenza latita”, bandiera bianca anche per i terminali…

La 'Lettera aperta' a Emiliano del sen. Zullo (FdI) su un altro dramma sanitario all'orizzonte

Ignazio Zullo, dapprima consigliere e assessore a Cassano delle Murge, poi consigliere regionale e infine senatore della Repubblica, prima che da politico, è da medico-chirurgo che conosce a fondo (…e da sempre) i guai della sanità pugliese. Ora torna a rivolgersi al governatore Emiliano con una missiva non priva di stilettate, giusto per ‘pungicare’ chi pensa troppo a politica e propaganda, più che al bene di quelli che combattono ogni giorno al fronte per difendere la propria vita e salute, per vivere e sopravvivere…

<<Presidente Emiliano, ti scrivo per attirare la tua attenzione sulla malattia oncologica, che richiede cure ma anche una sensibilità particolare associata a valutazioni economiche approfondite. La Regione Puglia non si distingue certo per l’efficienza degli ‘screening’, anche a causa delle lunghe liste di attesa che non portano a una diagnosi precoce dei tumori e ciò condiziona la prognosi ‘quoad vitam e quoad valetudinem’, per cui aumentano gli ammalati terminali da assistere a domicilio, mediante apposito servizio di assistenza domiciliare oncologica, che in Puglia è praticamente inesistente, oppure il ricovero negli hospice per malati terminali, che sono sottodimensionati rispetto al fabbisogno. Ovviamente parliamo di L.E.A., cioè diritti delle persone assicurate dal Fondo Sanitario Regionale. Fatta questa ineludibile premessa, dovresti sapere – ma forse ti sfugge – che l’assistenza ai malati oncologici in Puglia da ottobre scorso, è diventata ancora più problematica. Infatti, la Regione Puglia ha disposto nuove tariffe per gli hospice di circa 10 euro al giorno in più, ma senza aumentare i budget per le strutture che per il 2023 è rimasto invariato rispetto al passato. Ovviamente, non ci vuole un manager per capire che se il budget è rimasto invariato e la retta giornaliera è aumentata, il numero di giorni da dedicare all’assistenza si riduce nel mentre le necessità di assistenza aumentano. Stando al tetto di spesa attuale, in Puglia gli hospice privati accreditati dovranno chiudere battenti a novembre e dicembre. Tenuto conto che gli hospice pubblici non sono capaci di sopportare il carico dell’assistenza da soli, si rischia di lasciare ‘in mezzo a una strada’ tanti malati di cancro terminali e le loro famiglie. Senza tener conto che gli hospices svolgono una funzione fondamentale nell’organizzazione sanitaria perché liberano posti letto nei reparti ospedalieri, favorendo il ricovero tempestivo di altri malati oncologici che se trattati prima possono avere più speranze di vita o quanto meno un miglioramento della qualità della vita, che si ripercuote anche sulla contrazione della spesa ospedaliera. Al contrario, se il malato terminale non trova posto negli hospice rimane in ospedale e non libera posti letto per altri malati che vengono curati in ritardo con effetti negativi sulla prognosi. E ti porta poi a chiedere al Governo sempre più soldi da attingere al pozzo di San Patrizio. Presidente Emiliano, ma ti rendi conto? Non appare tutto questo decisamente sintomo di un’insensibilità istituzionale infinita e senza precedenti? Spero che una buona volta, anche se tardivamente, inizi a ragionare sui provvedimenti e non ad adottarli acriticamente affidandoti solo alla tua sterile e inconcludente propaganda>>.

Francesco De Martino


Pubblicato il 10 Agosto 2023

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