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La rivolta dei lavoratori nel Cie mentre la Prefettura latita

Ancora problemi nel centro richiedenti asilo di Bari-Palese, gestito dalla cooperativa “Connecting People” con sede a Trapani che, per questo servizio, ha regolarmente ottenuto dalla Prefettura di Bari i compensi previsti dalla convenzione di rito. Le questioni da risolvere, insomma, sono di natura amministrativa e contabile, nel senso che da dicembre scorso la cooperativa siciliana non eroga piu’ gli stipendi ai lavoratori, mentre la vertenza, promossa dagli stessi lavoratori e dalla Funzione Pubblica/Cgil, si trascina senza sbocchi da mesi, stancamente. Mesi durante i quali è stato chiesto con forza l’intervento della Prefettura barese in quanto la stessa Prefettura risulta committente-tenuta al controllo della regolare gestione del Cie di Palese. Gestione che poi, come visto, tanto regolare non è, come è emerso anche durante l’incontro di un paio di settimane fa, tenutosi  proprio negli uffici di piazza Liberta’ tra i responsabili della cooperativa e le rappresentanze sindacali territoriali. Il 4 marzo scorso c’era anche il presidente del consorzio  “Connecting People”, che ha fatto sapere di piu’ circa la richiesta di amministrazione controllata avanzata presso il tribunale di Trapani. E allo stesso tempo ha paventato la possibilità di pagare gli stipendi relativi al mese di febbraio, ma non per intero, bensi’ fino all’80 per cento, salvo diversa disposizione dello stesso tribunale di Trapani. il guaio è che finora alle promesse non hanno fatto seguito i fatti, mentre la Prefettura del capoluogo pugliese non ha fatto una piega ed anzi continua a pagare regolarmente le fatture al consorzo inadempiente coi lavoratori baresi, per un giro di affari da 1milione e 140 mila euro iva esclusa. Tanto incassano, euro piu’ euro meno,  i gestori del centro di identificazione e espulsione dei migranti a bari, , mentre la procura di Gorizia sta ancora indagando per accertare alcune presunte irregolarità contabili nella gestione dell’altro Cie di Gradisca. Giuseppe Monno, segretario Fp/cgil, sta da tempo sulla questione e ora, stanco di promesse e impegni disattesi, è ripartito ponendo al tavolo della trattativa una raffica di interrogativi: “Prima di tutto, perchè la Prefettura di bari ha continuato a liquidare le fatture emesse dalla “connecting people” senza assicurarsi che quest’ultima fosse in regola con i pagamenti degli stipendi alle lavoratrici/lavoratori? non ha la prefettura e quindi il ministero degli interni poteri di controllo? perchè attendere gli eventi e non prevenire? e’ possibile che le parti più deboli debbano sempre soccombere e chi ha il potere d’intervento, la burocrazia, raramente assume le iniziative più idonee? con quale spirito i lavoratori operano in un ambiente delicato e  carico di tensioni socio ambientali più volte alla ribalta delle cronache? e se i lavoratori decidessero in massa di “licenziarsi per giusta causa “ cosa accadrebbe ? perchè l’ultima spiaggia deve sempre e solo essere il ricorso all’autorita’ giudiziaria, i cui tempi di intervento e soluzione non sono affatto brevi?” Insomma, Monno ai responsabili del Palazzo di Governo chiede “….che sia esercitato un serio controllo verso quelle società e quindi la “Connecting People” nel momento in cui vengono erogati soldi pubblici”. e’ mai possibile che gli organi pubblici di controllo quali la prefettura, il ministero dello sviluppo economico, (tenuto a verificare se una società cooperativa mantenga al suo interno un corretto rapporto “mutualistico”, presupposto anche per una corretta gestione), e il ministero del lavoro con il suo organo ispettivo, tenuto al controllo della regolarità dei rapporti di lavori e il rispetto dei contratti collettivi, non si accorgano di nulla? Ora che i sindacati hanno richiamato alle sue responsabilità l’organo ispettivo della Prefettura-committente, si potrebbe anche decidere di stralciare, dalle fatturazioni che la cooperativa presenterà in futuro, l’entità delle competente dovute ai lavoratori per erogarle direttamente. Almeno finchè non verrà sanata l’intera vicenda, ormai nella mani della magistratura. Ma si potrebbe anche decidere, contratto e regolamenti alla mano, di forzare di piu’ la mano e revocare l’incarico alla società sicula, provvedendo a pubblicare un nuovo bando per la gestione del centro di Bari-palese.

 

Francesco De Martino

 


Pubblicato il 18 Marzo 2014

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