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“La sanità di Emiliano: smantellata al ‘San Paolo’ un’altra eccellenza”

Si sommano senza soluzione di continuità le vicende di accorpamenti, tagli di nastri, indagini e repentini abbandoni di reparti negli ospedali e istituti oncologici pugliesi. La sanità targata presidente/assessore Emiliano in Puglia fa acqua da tutte le parti. Ne è sicuro Ignazio Zullo, capogruppo di ‘Fratelli d’Italia’ tra i banchi di via Gentile, alla Regione. “Una storia che si presenta da sola, paradigmatica della sanità pugliese al tempo di Michele Emiliano”, conferma Zullo che parte da giugno 2016, quando il governatore deliberava il trasferimento della più quotata e produttiva chirurgia toracica regionale, quella dell’ospedale San Paolo, dalla Azienda Sanitaria Locale di Bari all’Istituto Oncologico ‘Giovanni Paolo II’, affidandone il coordinamento a Paolo Sardelli, un professionista nella sua branca noto a livello internazionale. Un trasferimento che mirava al potenziamento dell’IRCCS di Bari e che ha comportato anche il passaggio in blocco dell’Anatomia Patologica, richiesto per implementare la struttura di un necessario coordinamento e professionalità adeguate. Ma la storia del reparto d’eccellenza all’Ospedale ‘San Polo’ di Bari era cominciata già nel 2009, quando si scomodarono il presidente pugliese Vendola, e l’allora presidente della Provincia Schittulli per inaugurare, appunto, quella Chirurgia Toracica al “San Paolo” con stanze e posti letto dotati di ogni comfort alberghiero, perfino un sistema per evitare infezioni ai pazienti, quando il Covid-19 era ancora molto, ma molto lontano. E per il dottor Sardelli si trattava, ovviamente, di un “modello da seguire”. Poi la sua nomina a guidare quel reparto finì nel tritacarne giudiziario con le indagini avviate dalla Procura di Bari che avevano coinvolto Vendola, accusandolo di aver favorito il medico con la riapertura dei termini per la presentazione al concorso. Alla fine tutti assolti, anche in secondo grado. Bene, ma cosa è accaduto, dopo? “E’ notizia di tre giorni fa il declassamento della Chirurgia Toracica dell’Oncologico da struttura complessa a struttura semplice. Per essere ancora più chiari –continua l’ex consigliere regionale azzurro – è stata di fatto annientata la più prestigiosa chirurgia toracica regionale, tra le prime dieci nazionali sotto la direzione di Sardelli. Ed è bastata la perdita di un professionista affermato – dopo non aver fatto nulla per scongiurarla, anzi averla indotta con decisioni scriteriate al pre-pensionamento – per determinare e giustificare il declassamento di una struttura d’eccellenza, in un ramo delicato e particolarmente esposto alla mobilità passiva”. C’è veramente da farsi venire lo sconforto, anzi da mettersi le mani ne capelli su come si continua a ‘randellare’ i servizi e i reparti che funzionano, negli ospedali baresi. Ecco quindi per Ignazio Zullo il “modello Emiliano” (con l’iniziale in maiuscolo): depauperare la sanità pubblica, svilire ed esasperare professionalità riconosciute, senza considerare preliminarmente i costi e benefici di scelte sbagliate in partenza. E, aspetto ancora più allarmante, penalizzare poi intere strutture quando viene a mancare il riferimento principale, senza ricorrere ad opzioni alternative. Improvvisazione e confusione, le linee guida principali di cinque anni di (non) governo. Con l’aggravante, sempre secondo Zullo, della delega alla sanità “…ostinatamente evocata a sé, e quindi con responsabilità ancora più evidenti e marcate”.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 1 Luglio 2020

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