Cultura e Spettacoli

La signora si oppose al monaco miserabile

Nelle campagne di Vernole, vive una pianta d’ulivo della varietà Ogliarola Leccese che per l’età attribuitale, oltre 1400 anni, è denominata La Regina (nello stesso agro svettano ulivi altrettanto vetusti e che il popolo ha voluto battezzare come Il Re, Il Faraone… e nello spirito di un pan-salentinismo sempre più propositivo, il mese scorso il monumentale albero è stato oggetto di una assegnazione onoraria a beneficio di Michelle Obama, consorte del Presidente USA, per aver incoraggiato il popolo statunitense a seguire uno stile di vita più sano e basato sui principi della dieta mediterranea). Una volta di più, sembra che le cose preziose esistano o nascano solo a sud della Puglia : L’ulivo più antico della regione, per esempio. Ma avrà poi davvero 1400 anni questa…Regina? L’età degli alberi resta un bel rompicapo fin tanto che non se ne può segare il tronco, giacché solo la conta degli anelli concentrici che dal cuore del tronco si allargano alla corteccia consente una datazione certa. A queste condizioni si può prendere per buona pure la credenza che l’Olivone della tenuta dei fratelli Bertini nella campagne di Canneto risalga ai giorni di Cristo (addirittura una leggenda lo vuole piantato dal re di Roma Numa Pompilio). Di sicuro la pianta è antichissima e può vantare come minimo un migliaio d’anni. Per dare un’idea delle sue dimensioni, nella parte bassa del fusto prossima alla ceppaia si apre una cavità così grande che durante la guerra venne utilizzata come arsenale e sulle carte militari tedesche l’Olivone era indicato come punto di riferimento strategico. Intorno a questo prodigio vegetale è fiorita una pittoresca diceria : Mentre agonizzava, la vecchia signora Bertini chiese i conforti religiosi. Si presentò un monaco benedettino. Poiché  una volta si usava che in punto di morte i ricchi possidenti lasciassero beni immobili alla Chiesa a titolo di devozione o di pentimento, il monaco chiese all’anziana di donare l’Olivone. Al diniego della donna l’altro prese a insistere. Ebbe così inizio un braccio di ferro che si concluse con la sconfitta del religioso, che per ripicca – uomo miserando – negò all’ammalata l’estrema unzione. Ragionando nei termini di pensiero di una Chiesa retriva, Donna Bertini finì all’Inferno? Confidiamo che l’Estremo Giudice sappia fare la tara a certe cose. Se nel rifiuto si vuol vedere non un meschino attaccamento ai beni terreni bensì la necessità di trasmettere agli eredi un simbolo di lavoro e unità famigliare, da cui una edificante lezione di vita, ebbene i tormenti dell’Abisso sono da escludere. L’Olivone è dunque ancora proprietà Bertini. Gode ottima salute, tant’è che – dicono – produce ancora dodici quintali di olive all’anno.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 26 Giugno 2012

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