Cronaca

“La sola via percorribile è il dialogo, non le armi”

Monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura- Gravina sul conflitto tra Russia e Ucraina

“La sola via percorribile è il dialogo, non le armi”: Monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura- Gravina e Presidente nazionale di Pax Christi interviene sul conflitto tra Russia e Ucraina a poco più di un anno dallo scoppio delle ostilità. Lo abbiamo intervistato.

Eccellenza Ricchiuti, siamo a oltre un anno dalla guerra. Ma non si vedono spiragli di pace. Che fare?

“E’ del tutto evidente che qui la strategia scelta è deficitaria. Non mi sembra che la strada intrapresa, cioè di sanzionare solo la Russia ad ogni costo e inviare armi in continuo all’ Ucraina abbia portato a risultati positivi. Anzi da quanto vediamo la situazione si fa di giorno in giorno maggiormente complicata e non si vedono spiragli di soluzione”.

Che fare?

“La sola via da seguire è il dialogo, la diplomazia. Occorre sicuramente ammonire la Russia a fare un passo indietro, ma con la stessa fermezza va detto a Kiev che non è pensabile proseguire nell’ invio di armi. Occorre in poche parole avere il coraggio di spingere le parti a desistere da questo conflitto. Il problema è un altro”.

Cioè?

“Oggi chi ha questa autorevolezza internazionale? In poche parole chi ha questa capacità di esporsi dopo aver spinto nettamente contro la Russia o meglio aver inviato armi contro una delle due parti in guerra?”.

Cioè?

“Un mediatore per linea di principio e per la sua stessa credibilità deve essere neutro. Nel caso attuale questa neutralità non si percepisce. Come infatti possono risultare neutre e dunque non di parte nazioni che stanno aiutando militarmente e una delle due parti?: Lo domando a voi. Uno dei grandi problemi non risolti in questo conflitto è la falsa informazione o la disinformazione, che porta al pensiero unico. Oggi chi vuole la pace senza se e senza ma viene visto sotto una cattiva luce. Lo ripeto per l’ennesima volta. Non abbiamo altra via di uscita se non quella di mettere le due parti attorno ad un tavolo evitando di armare Kiev”.

Naufragio sulle coste di Crotone, che cosa pensa un vescovo?

“Un evento doloroso, probabilmente evitabile. La sola cosa che mi sento di dire è che in quella circostanza è naufragata assieme a tante povera gente, l’umanità”.

Autonomia differenziata, da vescovo del sud che cosa pensa?

Esiste un documento interessante del vescovo del sud. Noi prima che vescovi siamo cittadini e guardiamo con una certe preoccupazione ad un Paese che potrebbe diventare a due velocità, anzi in parte lo è. Occorre mettere fine a rigurgiti di natura egoista e guardare al bene del Paese nel suo complesso. L’ Italia non ha bisogno oggi più che mai di divisioni, ma di unità. Il Paese cresce solo se tutto il suo corpo cresce evitando inutili divisioni a vantaggio di qualcuno. Solo nella unità si va avanti tutti assieme. Diciamo che questa autonomia come disegnata non è oggi la priorità”.

Che fare?

“Perorare sempre la via dell’unità tra le parti. Non dimenticare che siamo tutti italiani”.

BV


Pubblicato il 31 Marzo 2023

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