Cultura e Spettacoli

La specchia di Paolo

Nella carneficina di Canne perse la vita anche Lucio Emilio Paolo, uno dei due consoli che guidavano le forze romane sbaragliate da Annibale. Racconta Polibio che verso la fine della battaglia, un ufficiale romano di nome Lentulo, mentre stava fuggendo a cavallo, vide un altro ufficiale seduto sulla pietra, debole e sanguinante. Quando scoprì che era Emilio Paolo gli offrì il proprio cavallo, ma Emilio, vedendo che era troppo tardi per salvare la propria vita, declinò l’offerta ed esortò Lentulo a fuggire al più presto dicendo: “Vai avanti, quindi, tu stesso, il più veloce che puoi, sfrutta al meglio la tua strada verso Roma. Chiama le autorità locali, qui tutto è perduto, e devono fare ciò che essi possono per la difesa della città. Vai più veloce che puoi, o Annibale sarà alle porte prima di te”. Quando a battaglia finita il cadavere del condottiero romano venne riconosciuto, Annibale, compreso di ammirazione per l’avversario  caduto sul campo, intervenne a vietarne lo scempio, quindi comandò ai pochi legionari romani sfuggiti alla strage di elevare un cumulo di pietre sotto cui tumulare provvisoriamente il loro comandante. L’esistenza di questo tumulo, di recente  battezzato Paulus Tumulus, è confermata da un’epigrafe i cui frammenti sono stati rinvenuti nel 1738 fra le macerie di un pozzo abbandonato in contrada Paolo Stimolo, una contrada di campagna equidistante da Margherita, Trinitapoli e San Ferdinando e che si estende nei pressi del sito archeologico di Canne della Battaglia. Su quella lastra (presumibilmente conservata nel piccolo Museo di Canne della Battaglia) sono incise queste parole : ‘Annibale, ai tempi della battaglia di Canne, cercato il corpo del console romano Emilio Paolo, con grandi onori affidava ai soldati romani di seppellirlo sotto queste pietre e di riportare le sue ossa a Roma’. L’epigrafe ritrovata nel pozzo di cui sopra fu forse fatta apporre del senato romano dopo la vittoria di Scipione a Zama nel 202 a.C. – successo che mise fine all’epopea di Annibale – nell’idea che quella specchia rappresentasse un monumento funebre più marziale e degno di Paolo che non un’enfatica tomba eretta nella capitale. Secoli dopo la specchia di Paolo venne smantellata lasciando spazio solo ad un nome mal tradotto : Paolo Stimolo. Il tumulo elevato in memoria del console Paolo conferma la primigenia funzione di questi cumuli conici ottenuti ammonticchiando pietre e che qui in Puglia vengono chiamati specchie, ovvero fungere da monumenti sepolcrali per gli eroi antichi (e in subordine spietrare i terreni per predisporli alle esigenze dell’agricoltura e della pastorizia). Quanto poteva essere alta la specchia di Paolo? Questi cumuli di pietre potevano arrivare anche a dieci metri d’altezza, data l’usanza dei viandanti di fermarsi ad onorare la memoria dell’eroe di torno sepolto là sotto e di aggiungere un’altra pietra al cumulo come gesto devozionale prima di riprendere il cammino.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 20 Luglio 2018

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