La squadra deve crederci e dare oltre il massimo
Una squadra troppo rinunciataria ha perso il primo round con il Sudtirol
Un Bari troppo rinunciatario ha ceduto il passo al Sudtirol di uno scatenato e sin troppo esagitato, Bisoli. Un tecnico che sbraitava come se fosse in campo, quasi a voler aizzare la sua squadra l’ha spuntata contro un Bari fin troppo accorto che nel finale di gara ha prima rischiato di soccombere un rigore in movimento che hanno fallito e al tempo di recupero ha dovuto soccombere al 92esimo con gol di rover, subentrato e l’assist di un altro giocatore entrato di lì a poco, ma decisivo, Casiraghi. Un Bari che esce così sconfitto nel primo dei due round della semifinale dei playoff 2023 e con tanto malumore dei tifosi, presenti e di quelli che si sono riversati nei locali e l’hanno vista dalle proprie case. Un rallentamento che potrebbe incidere anche sul record di tifosi sugli spalti da battere dei 42 mila in occasione del Genoa, ma la priorità ora deve essere unita nel verbo “crederci” e non provare a recuperarla. Il Bari, giunto terzo nel campionato ha avuto più tempo per preparare la gara e doveva osare maggiormente. Non serve però fare processi calcistici ancora prima di un’eliminazione che sarebbe cocente, non perché non può avvenire, ma perché nel calcio e nello sport bisogna accettare anche la sconfitta, tuttavia la squadra di Mignani è ancora in corsa e servirà un’impresa e giocare con il coltello tra i denti sospinti dagli oltre 40mila. Il tecnico Michele Mignani ai microfoni di Sky ha detto la sua: “La qualificazione alla finale è ancora aperta. Questa è stata una partita equilibrata decisa da un episodio a tempo scaduto, proveremo a ribaltare il risultato spinti dai nostri tifosi. Noi non volevamo snaturarci, sapevamo di trovare una squadra attendista. È stata una partita molto simile all’ultima giocata tra le due formazioni, non abbiamo sbagliato nell’atteggiamento. Peccato aver preso gol alla fine, non l’avessimo preso parleremmo di un ritorno agevole. Dovremo essere bravi a recuperare nel ritorno. Proveremo a fare un gol in più rispetto a loro al San Nicola”. Un Bari che ha dovuto fare a meno di Folorunsho ancora non al meglio, di Pucino ed anche se in campo c’era Raffaele Maiello è stato visibile che non era ancora al top dopo un lungo infortunio che lo ha tenuto fuori per oltre un mese. Venerdì sera, dovrebbe esserci anche Pucino, non si sa se dall’inizio, quasi sicuramente in campo dal primo minuto ci potrebbe essere Folorunsho, fondamentale con i suoi strappi e forza fisica, ma di sicuro l’atteggiamento, anche se il tecnico ha giustamente detto il suo pensiero nel post-gara, deve essere tutt’altro. Servirà arrivare primi sul pallone e scatenare l’inferno sia dal fischio di inizio in modo tale che anche se gli avversari come è presumibile verranno per difendere la preziosa vittoria, li si metta alle corde. Dietro, chiunque giochi, in quest’ultimo periodo sull’out ricoperto da Mazzotta si è assistito a troppi errori che poi sono costati dei gol, dovrà dare il 110%, giocando da squadra coesa si raggiungerà la finale. D’altronde se non si pensa di poter battere l’avversaria era davvero arduo pensare che solo quattro pari si potesse raggiungere la promozione. In palio c’è la promozione nella serie A, e pertanto occorre tutta la cattiveria agonistica e quella scaltrezza calcistica che ti consente di arrivare in fondo per esserne protagonista. I tifosi e tutti quanti aspettano di vedere un grande Bari, ma tutto deve passare dal rettangolo di gioco e venerdì sera i giocatori biancorossi dovranno scendere in campo con la consapevolezza di potercela fare e con quella determinazione inesauribile che potrà consentirgli di arrivare in fondo. (Ph. Tess Lapedota).
- Iusco
Pubblicato il 31 Maggio 2023