La Stauferstele di Federico
Nell’immagine 1 differenti esempi di architettura si fronteggiano. Siamo nel territorio di Torremaggiore, in vetta a una collina detta dello Sterparone, uno sperone interfluviale delimitato a nord dal Canale della Bufala e a sud da un piccolo corso d’acqua detto il Canaletto. Lì sorgeva Castel Fiorentino, un borgo medievale di cui resta memoria per il fatto che negli ambienti del suo castello, il 13 dicembre 1250, si spense Federico II, vittima d’una fulminante patologia addominale o d’avvelenamento. Di castello, chiesa e abitato resta in piedi solo il rudere a sinistra nell’immagine 1; anche le macerie dell’abitato vennero asportate per essere reimpiegate altrove. Ma quella torre a destra di evidente, moderna fattura? Le Stauferstele sono monumenti in pietra e in forma ottagonale che commemorano gli Staufer, i quali furono re e imperatori romano-germanici nell’Alto Medioevo. Il creatore di questi monumenti è Markus Wolf, sessantunenne scultore e pittore tedesco che vive e lavora a Stoccarda-Plieningen. Le Stauferstele – la cui pianta ottagonale richiama scopertamente la struttura di Castel del Monte, sono composte da quattro sezioni per uno sviluppo complessivo di 2,5 metri. Una banda dorata orla l’ultima sezione. Iscrizioni sono distribuite su quattro delle otto superfici laterali. Uno stemma è scolpito sopra ciascuna delle quattro iscrizioni. Tali opere di Wolf sono complessivamente trentotto, distribuite tra Italia, Francia, Austria, Repubblica Ceca, Paesi Bassi e soprattutto Germania (ben ventisette trovano posto nel Baden-Württemberg e in Baviera). Il primo di questi monumenti è stato proprio quello di Castel Fiorentino. Venne inaugurato il 13 dicembre 2000, nel 750º anniversario della morte dell’ultimo imperatore Hohenstaufen, Federico II, appunto. Pesa 4,5 tonnellate ed è anche antisismico: all’interno della stele è presente un sistema di ancoraggio che in caso di scossa fa solo slittare i tamburi, senza distruggerli. Il materiale impiegato è travertino del Giura a bande bianco crema proveniente da Pappenheim nell’Altmühltal. Di tale tipo di roccia si compongono tutte stauferstele, ma con tre eccezioni: A Annweiler am Trifels, nella regione del Palatinato e a Haguenau in Alsazia è stato utilizzato un tipo di arenaria rossa tipica del dipartimento dei Vosgi (Francia); invece a Göppingen – nel Baden-Württemberg, in Germania – Wolf volle utilizzare marmo di Trani. La stauferstele di Torremaggiore non è l’unica in Puglia. Un’altra si leva a Bari in prossimità del Castello, tra il verde del giardino di Isabella d’Aragona (vedi immagine 2); fu posata il 7 maggio 2009. L’altra stauferstele italiana sorge all’interno del forte svevo di Siracusa; la sua posa avvenne il 21 luglio 2018.
Italo Interesse
Pubblicato il 13 Dicembre 2022