Cultura e Spettacoli

La strada di cioccolata

Quindici giorni fa si è celebrato il centenario della nascita di Gianni Rodari. Mettendo a confronto alcune cose della sua sterminata produzione (Codice di avviamento fantastico, Il libro degli errori, Gli affari del Signor Gatto, Novelle fatte a macchina…) emerge che molte città italiane, circa una settantina, fanno da spunto a gustose digressioni surreali. Per esempio, a Milano  tutte le luci del semaforo di piazza Duomo un giorno si tingono di blu, a Udine chi si sveglia farà una penitenza, andrà su una gamba sola da Udine a Potenza, esisteva un tale a Macerata che insegnava ai coccodrilli a mangiare la marmellata, un altro tale a Prato mangiava la carta stagnola e buttava il cioccolato, a Napoli c’è il Vesuvio che una volta fumava ma ora non lo fa più ‘ché gli faceva venire la tosse, a Reggio Calabria e questo è il bello anche i treni vanno in battello,…. Ce n’è anche per la Puglia. Una delle ‘Favole al telefono’ (‘La strada di cioccolata’) considera il caso di tre fratellini di Barletta i quali un giorno, mentre sono in campagna, si accorgono che la carrareccia su cui stanno camminando ha cambiato aspetto, è diventata ‘liscia liscia e tutta marrone’. Cos’hanno sotto i piedi, legno, carbone ?… Sembrerebbe… Ma no, via, non è possibile.. Quasi per scrupolo s’inginocchiano a dare “una leccatina”. Questa poi, la strada è di cioccolata… Cominciano a divorarla, chilometro dopo chilometro. Arrivati a sera, eccoli smarriti. Non sono a Molfetta, non sono a Bari… In loro soccorso giunge un contadino a bordo di un carretto. Il buon uomo carica i fratellini e li riporta a casa. Ma nello smontare dal carretto i tre sono di fronte alla seconda sorpresa della giornata : quell’uomo e il carretto sono fatti di biscotto… Come prima con la strada, cominciano a mettere tutto sotto i denti. Alla fine non restano neanche le stanghe e le ruote del carretto. Mai si erano visti tre fratelli tanto fortunati a Barletta. E forse non se vedranno… Una delle ‘Filastrocche in cielo e in terra’ si intitola  ‘Il Mare Adriatico’. Qui l’Autore dice d’avere conosciuto un tale di Cesenatico che voleva acquistare il Mare Adriatico. Giustamente il prossimo faceva osservare al tipo che gli sarebbe bastato un tuffo per sentirsi padrone dell’Adriatico, per poter ‘guardare gratis da Brindisi a Porto Corsini’. Ma quello non voleva ascoltare ragioni. Avendo soldi a montagne voleva far costruire una cassaforte talmente grande da mettere a sicuro non solo il mare Adriatico ma pure le spiagge, i pesci, le persone, i bastimenti, i paesi… In fondo era un povero di spirito. Povero al punto da ignorare che il mondo è gratis e può averlo anche un bambino.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 5 Dicembre 2020

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