La ‘strana coppia’ fa scintille
Fare teatro oggi vuol dire affrontare difficoltà ignote ai teatranti anche in tempo di guerra : trovare dove andare in scena e ridurre il cast all’osso. Piuttosto che sventolare bandiera bianca, Nicola Valenzano prima s’inventa un ‘contenitore’, poi rimodula profondamente ‘La strana coppia’ di Neil Simon, di modo che gli bastano solo tre attori invece degli otto previsti dal copione. Nasce così ‘Appartamento 14 bis’, che venerdì scorso la compagnia Badatea ha messo in scena al Sitara Teatro, un accogliente basso nella città vecchia e della capacità di una settantina di posti. La piccola novità merita qualche parola. Premesso che in lingua araba la parola ‘sitara’ equivale a sipario, il nuovo spazio teatrale che si affaccia su via del Carmine segnala una ritrovata voglia di portare l’arte scenica nel borgo antico. Di recente la compagnia di Vito Latorre si è esibita al piano superiore del Museo Civico, sul finire degli anni settanta si allestivano lavori a Santa Teresa dei Maschi, fino alla costruzione del Piccinni si faceva spettacolo all’interno del Palazzo del Sedile… prima ancora non è dato sapere. Nel suo piccolo, Sitara Teatro è la risposta a chi vuole morente questa città vecchia strangolata dalla crisi economica e dalla mafia e tenuta in vita solo a beneficio di pochi e blindatissimi turisti. Essa invece è ancora viva, è ancora la madre dei baresi. Ci ha procurato tenerezza vedere in bella evidenza, all’interno di una nicchia di questo locale il bastone che l’indimenticato Mario Mancini usava in Jarche Vasce, spettacolo capostipite del repertorio vernacolare di casa nostra. Un dono che il Maestro, una volta abbandonate le scene, volle fare a Valenzano. Se nel gesto si vuole ravvisare la consegna di un’ideale ‘testimone’, ebbene, la vera corsa di Nicola Valenzano comincia ora e si annuncia faticosa, per quanto esaltante. Tornando ad ‘Appartamento 14 bis’, parlavamo prima di una profonda rimodulazione. Valenzano volta il sesso ai personaggi principali e ne ricava due donne profondamente diverse, Olivia e Fiorenza, che dividono lo stesso appartamento. All’arrivo di un uomo (Jesus), la ‘strana coppia’ si spacca innescando una girandola di trovate tipiche della vena brillante del drammaturgo statunitense. Valenzano si affida alla briosa intransigenza di Annamaria Vivacqua (Fiorenza), alla verve guizzante di Antonella Radicci (Olivia) e alla gustosa esuberanza ‘iberica’ di Daniele Ciavarella (Jesus). Le scelte gli danno ragione. ‘Appartamento 14 bis’ scoppietta e diverte, snodandosi senza fatica malgrado il grande affannarsi degli interpreti all’interno del contenuto spazio scenico.
Italo Interesse
Pubblicato il 23 Febbraio 2017