Cultura e Spettacoli

La tarantola danzerina, “ammirabile prodigio della natura”

Fra i tanti studiosi del complesso e ancora oggi inafferrabile fenomeno del tarantismo trova un posto di primo piano A. Kircher. Nell’opera sua più celebre, ‘Magnes’, il padre gesuita accenna ad un esperimento tenutosi nel palazzo ducale di Andria a conferma di una singolarissima credenza, quella che voleva questo insetto sensibile alla musica altrettanto che l’uomo… In presenza della baronessa, di tutti i cortigiani e di alcuni padri gesuiti convenuti per essere testimoni di tanto “ammirabile prodigio di natura”, una tarantola venne collocata in cima ad una festuca posta in un vasetto colmo d’acqua, poi vennero chiamati i suonatori. Inizialmente l’insetto rimase indifferente, ma appena la musica si fece “proporzionata al suo umore… la bestiola non soltanto faceva le viste di eseguire una danza saltellando sulle zampe e agitando il corpo, ma addirittura danzava sul serio, rispettando il tempo e se il suonatore cessava di suonare anche la bestiola sospendeva il ballo”. Altre fonti confermano non l’episodio bensì la natura del fatto : A Taranto i “medici citaredi”, ovvero i componenti delle orchestrine che accompagnavano le danze dei tarantati, allo scopo di accelerare la cura solevano chiedere a quei disgraziati che descrivessero l’insetto e indicassero il luogo in cui il morso era avvenuto. Recatisi sul posto, essi eseguivano una “esplorazione musicale diagnostica” tentando “vari genere di armonie”. Quando ad una di queste armonie rispondeva coreuticamente una tarantola rispondente alla descrizione fatta dal paziente, quei musici “tengono per segno certissimo di aver trovato con ciò il modulo esattamente proporzionato all’umore velenoso del tarantato e adattissimo alla cura, eseguendo la quale essi dicono che ne deriva un sicuro effetto terapeutico” (a dimostrazione della diffusione nel tarantino di quello che veniva ritenuto un ‘morbo’ e degli sforzi fatti per debellarlo, osserviamo che tali ‘medici’ svolgevano la loro funzione in qualità di pubblici funzionari, nel senso che a retribuirli era l’erario comunale ; ciò allo scopo di venire incontro alle esigenze dei pazienti privi di mezzi). Nel quadro di queste credenze il Kircher ricorda il caso di uno spagnolo dimorante a Taranto che, scettico a proposito di “simpatie  coreutiche musicali fra uomini e ragni” (De Martino, ‘La terra del rimorso’), si fece mordere da due esemplari di Lycosa Tarentula di colore e grandezze diverse. Mal gliene incolse giacché, annota Kircher, divenne “doppiamente tarantato”. E quando i medici citaredi intervennero, l’incauto non potette giovarsi di alcuna cura musicale dal momento che se una melodia era “congeniale a una taranta, non lo era anche per l’altra”. Per tale “incompatibilità” il ballo risanatore non poteva avere luogo. “Dilaniato da così insolubile conflitto”, il povero spagnolo rese l’anima “dimostrando quanto sia pericolosi esporsi a così funesti esperimenti”.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 7 Aprile 2016

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio